Antenna sul Torrione, dietrofront

Verranno tolte le due antenne paraboliche spuntate sul Torrione. Ad annunciarlo il Comune, che ha corretto il tiro dopo le polemiche di questi giorni. Le attrezzature sono spuntate sul monumento simbolo della città, la storica fortificazione di viale Dalmazia. I due impianti, di 60 e 30 centimetri, sono stati installati per trasmettere i dati delle telecamere di video-sorveglianza. Stando a quanto dichiarato dal Comune rimarranno sotto il pennone di Lodi fino a dopo Ferragosto, poi traslocheranno su altre costruzioni. La nuova dislocazione sarà “top secret” per ragioni di sicurezza. È quanto annunciato ieri dagli uffici del municipio.

Nella prima versione fornita dal Broletto in settimana, però, gli apparati dovevano essere strutture fisse. Ma ieri il Comune, anche a seguito di tante contestazioni, ha fatto alcuni aggiustamenti e riferito che si tratta solo di un «periodo di prova». «Le due parabole servono alla trasmissione dati tra la questura, centro nevralgico della strumentazione, e le due altre sedi, costituite dal comando dei carabinieri all’Albarola e dal comando di polizia locale di via Cadamosto - precisano dal Comune -. Occorre un luogo molto alto per consentire la trasmissione dati in questo ‘triangolo’ e il Torrione è stato scelto come punto utile per un mese, dal 16 luglio giorno dell’installazione al 16 agosto, giorno della rimozione, delle parabole». Poi questi impianti verranno trasferiti in un altro punto, che verrà concordato tra l’amministrazione pubblica e la ditta che ha vinto l’appalto per la posa delle telecamere di sicurezza nel capoluogo.

Dovrà essere scelto un punto adeguato e all’altezza giusta per consentire ai dati di essere trasmessi. Per ora la nuova collazione non è stata resa nota. Antenne paraboliche verranno posizionate anche su altre strutture cittadine: sul campanile del Duomo, su quello della chiesa di San Bernardo e quello della chiesa parrocchiale di San Gualtero. Secondo quanto fatto sapere dal Broletto, in questo caso saranno fisse. Questi apparecchi sono stati posizionati per far decollare il progetto di video-controllo in città, che prevede 32 attrezzature di video-sorveglianza collocate grazie al contributo di 1 milione di euro del ministero dell’Interno, stanziato ai tempi dal leghista Roberto Maroni. L’appalto è stato affidato dal Broletto alla società romana Dab sistemi integrati. Le telecamere sono state piazzate nel centro storico, in piazza della Vittoria, in piazza Ospitale e in piazza Castello. Sono stati presidiati i sottopassi pedonali, quelli di via Tiziano Zalli, di viale Calabria, di via del Sandone e di via Nino Dall’Oro. E sono state messe sotto osservazioni le zone periferiche. «Entro la fine dell’anno - aggiungono dal municipio - compiuti gli iter autorizzativi previsti con i vari soggetti coinvolti, pubblici e privati, il sistema sarà operativo».

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