Auto in fuga, terrore sulla via Emilia
Si conclude a Lodi l'inseguimento di una vizzolese
n Si è concluso in viale Milano l’inseguimento di un’auto che non si era fermata all’alt della polizia locale a Tavazzano ed era fuggita lungo la via Emilia. Al volante c’era una donna di 46 anni di Vizzolo, che ha rimediato circa 700 euro di multa e 30 punti in meno sulla patente. Non ha dato spiegazioni per la sua fuga, ma una volta fermata si è messa a inveire contro tutto e tutti, comprese le forze dell’ordine.
Tutto era iniziato quindi martedì mattina a Tavazzano, al primo semaforo che si incontra sulla via Emilia arrivando da Lodi. Qui i vigili del consorzio Nord Lodigiano stavano aiutando i ragazzi delle scuole ad attraversare la strada, quando all’improvviso una Renault Clio arrivata da Milano ha superato le auto davanti a lei ferme al semaforo rosso e ha attravesato l’incrocio, rischiando anche di investire le persone. Gli agenti hanno alzato la paletta per fermarla, ma lei ha tirato dritto e così c’è stato l’inseguimento.
La Renault ha fatto anche alcuni sorpasssi pericolosi e al ponte sulla Muzza davanti alla centrale E.on ha percorso un tratto di strada contromano, in un tratto con doppia striscia continua. Gli agenti hanno allertato anche i carabinieri di Lodi, che infatti si sono posizionati in viale Milano all’altezza del concessionario Bmw Carteni. Con i vigili alle spalle e i carabinieri di fronte, la donna non ha potuto fare altro che fermarsi.
Si tratta come detto di una 46enne di Vizzolo, G.R. le iniziali. I vigili le hanno fatto quattro diversi verbali per tutte le infrazioni al codice della strada commesse: passaggio con il semaforo rosso (sei punti in meno dalla patente e 154 euro di multa), guida contromano (10 punti e 300 euro), non rispetto dell’alt imposto dalla pattuglia (tre punti e 80 euro), invasione della corsia opposta all’incrocio (10 punti e 150 euro). La patente inoltre è stata ritirata e ora spetterà al prefetto decidere il periodo della sospensione. Non c’erano gli estremi invece per il sequestro della vettura.
Si è conclusa così quindi una “ordinaria” mattinata di follia a cui nessuno ha saputo ancora dare una spiegazione.
Davide Cagnola
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