Batterio killer, primo problemi per i coltivatori lodigiani di cetrioli
Arrivano a colpire i coltivatori del nostro territorio le conseguenze della psicosi per il batterio killer che sta mietendo vittime in Germania e ieri ha ucciso una donna in Svezia. Le cause dell’epidemia di Escherichia Coli (inizialmente attribuita ad una spedizione arrivata dalla Spagna) sono ancora da chiarire eppure alcuni supermercati dell’area milanese stanno riducendo la tradizionale richiesta di cetrioli alle aziende agricole del territorio. Ma secondo la Coldiretti basta guardare la verdura per rendersi conto che è un prodotto italiano sicuro: quella che nel nord Europa ha scatenato la psicosi è una varietà chiamata cetriolo olandese, lunga e stretta - spiega in una nota l’associazione - mentre il tipo classico italiano è un po’ “cicciotto” e rugoso. Secondo le stime della Coldiretti in Lombardia si producono ogni anno 14mila tonnellate di cetrioli e per tutelare i produttori l’associazione chiede più informazione e ribadisce la sicurezza degli ortaggi che arrivano dai nostri coltivatori: «Di fronte alla preoccupazione della gente – dice Carlo Franciosi, Presidente di Coldiretti Milano e Lodi – è necessario spiegare ancora meglio l’origine dei prodotti e il valore, anche sul fronte della sicurezza alimentare, di quelli coltivati nei campi e nelle serre degli agricoltori italiani. Prima dell’acquisto, per essere più tranquilli, basta controllare da dove arrivano e prendere quelli Made in Italy».
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