n «Al Pirellone per tutelare la famiglia e il diritto vita». Piero Pirovano è candidato alle regionali nel collegio di Milano e provincia tra le file dell’Unione di centro, che sostiene la corsa del candidato governatore Gabriele Albertini. Classe 1941, giornalista professionista, Pirovano vive con la famiglia a Vizzolo. Alla fine degli anni Settanta fu tra i promotori del Movimento per la vita, tematica che l’ha visto tra i grandi protagonisti a livello nazionale. E così, dopo una lunga militanza nella Democrazia cristiana e la successiva adesione al Partito popolare italiano, nel 2002 fonda Solidarietà-Libertà, Giustizia e Pace, un movimento che si pone l’obiettivo di collocare al centro dell’azione politica il diritto alla vita sin dal concepimento.
Perché ha scelto di candidarsi proprio con l’Udc?
«L’Udc mette al centro del suo programma la difesa e la promozione della vita e della salute, che costituiscono l’elemento primario di ogni politica».
Si spieghi meglio...
«Penso alla vita dal concepimento alla morte naturale, alla salute sia in termini di prevenzione sia di cura per tutti, quali che siano le condizioni economiche e la salute di ciascuno. E poi la famiglia quale cellula fondamentale della società sana come prevista dalla Costituzione del nostro Paese, escludendo dunque ogni forma surrettizia o equivoca».
Quali sono quindi i suoi progetti a livello regionale?
«Dobbiamo investire in politiche per la tutela della maternità e il diritto alla vita del concepito, ma anche in tema di casa, lavoro, sanità e fiscalità».
Partiamo dai primi due punti...
«In Lombardia nel 2011 sono stati uccisi con interventi abortivi legali ben 18.093 bambini non ancora nati. L’intera popolazione di Melegnano, per intenderci. Occorre allora sviluppare politiche per la famiglia affinché ogni bimbo possa vedere riconosciuto il diritto ad essere accolto con amore».
In tema di casa, invece, cosa ha in mente?
«Si tratta di una questione vitale, che tocca da vicino anche il Sudmilano. Ecco perché proporrò l’incremento delle agevolazioni finanziarie soprattutto a favore delle giovani famiglie».
E sul lavoro?
«La Regione deve promuovere un nuovo rapporto tra sindacato e politica improntato alla collaborazione e non alla contrapposizione, da cui deriverebbe una migliore organizzazione del lavoro. Ma ribadisco anche la necessità di rilanciare l’artigianato».
Chiudiamo con la sanità, che a Melegnano vede la presenza di due realtà importanti come l’Azienda ospedaliera e l’Asl...
«La rete degli ospedali pubblici deve essere competitiva rispetto alle strutture sanitarie private. È inaccettabile ad esempio che, per sottoporsi ad esami in ambulatori pubblici, si debbano attendere mesi. Nelle strutture private a pagamento, invece, si possono fare in due o tre giorni. Ma dobbiamo anche evitare lo spreco di risorse preziose».
Che giudizio dà di Gabriele Albertini?
«È un laico, che sulle questioni eticamente sensibili ha sposato in toto le posizioni dell’Udc. Ecco perché lo sosteniamo».
Stefano Cornalba
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