Bloccato il cantiere del liceo artistico

L’antica struttura non è in grado di reggere il cemento armato

Cantiere del liceo artistico Piazza bloccato da aprile. La struttura dell’ex Linificio, che risale al 1910, non è sufficientemente forte per supportare le nuove strutture in cemento armato. Per questo la provincia di Lodi ha dovuto rifare il progetto del secondo lotto di ristrutturazione del liceo di via Fascetti. Dalla riqualificazione verrebbero ricavate un’aula magna e altre tre aule per fare lezione.

Attualmente la gru si erge in tutta la sua altezza di fianco all’edificio, ma sul ponteggio non c’è nessuno. I lavori da 661mila 879 euro, autorizzati il 22 maggio del 2007, deliberati il 20 maggio 2010 e partiti il 30 settembre successivo, avrebbero dovuto durare 540 giorni. «Purtroppo quando si ha a che fare con strutture così antiche - spiega l’ingegnere della provincia Maurizio Pozzi - non si può mai sapere che cosa ci si trova di fronte. In fase di demolizione, lo scorso marzo, ci siamo accorti che, in alcuni punti, la struttura non avrebbe retto il cemento armato. Abbiamo fatto delle campagne di verifica con dei sistemi all’avanguardia. Adesso è in corso una variante tecnica: abbiamo previsto di sostituire le parti in cemento con l’acciaio. Dobbiamo valutare però che i costi non differiscano troppo o che comunque non superino del 5 per cento l’importo contrattualizzato. Le nuove soluzioni sono state già presentate; dopo la verifica economica, la variante tecnica passerà in giunta, sarà sottoscritta dall’impresa e ad ottobre il cantiere potrebbe ripartire. A quel punto occorreranno altri 400 giorni per finire l’opera. Con l’acciaio, infatti, i lavori procedono più celermente rispetto al cemento. Con questo intervento andiamo a completare tutta la parte di ristrutturazione residuale dell’ex Linificio».

Quelle aule, alla scuola servono come il pane. «Non abbiamo attualmente un’aula magna e gli spazi per gli studenti - spiega il dirigente scolastico Antonio Posata - sono contati. I nostri ragazzi non stanno mai fermi in un’unica classe; sono destinati a spostarsi sempre nell’arco della giornata, per via dei laboratori. Quest’anno, poi, abbiamo avuto un incremento di iscritti, siamo arrivati a 13 classi. Attualmente riusciamo a garantire un servizio efficiente, ma se il trend di aumento continua, allora bisognerà pensare a come fare. L’anno scorso avevamo 2 prime, quest’anno 3. Abbiamo oltre 25 iscritti in più, rispetto al 2010. Le nostre prime sono da 27, 28 alunni. Se l’indirizzo tradizionale tende a scomparire, gli sperimentali, invece, potrebbero crescere. Le aule ora sono una quindicina, il minimo indispensabile».

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