Caos treni, scattano le denunce

Via all’esposto per interruzione di pubblico servizio

Nel “lunedì nero” del trasporto ferroviario lombardo perde un’importante riunione di lavoro a Milano per i ritardi dei treni e va in questura a presentare denuncia contro ignoti per interruzione di servizio pubblico. Quella di un pendolare lodigiano è l’azione di punta delle proteste contro Trenord avviate dai viaggiatori nella due giorni di caos su rotaia. Diverse le proposte, dai reclami alla class action alle petizioni e agli appelli per le dimissioni dell’amministratore delegato di Trenord Giuseppe Biesuz, peraltro da ieri agli arresti domiciliari per il presunto coinvolgimento nel crac di una precedente azienda di cui era amministratore, la Urban Screen.

Massimiliano Innocenti, residente a Lodi, lunedì alle 12,45 si era recato in stazione per raggiungere Milano con il treno della S1 delle 12,53. Il treno era sui binari, ma vuoto e chiuso perché soppresso. Anche il successivo Lodi-Milano delle 13,39 era stato soppresso. «Avendo un appuntamento di lavoro fissato per le ore 14,15 del pomeriggio stesso a Milano, questo treno costituiva l’ultima possibilità per arrivare per tempo - si legge nella denuncia presentata da Massimiliano Innocenti -. In assenza di avvisi, di giustificazioni formali nei confronti dell’utenza e in considerazione del fatto che tali eventi si sono susseguiti nel corso di tutta la giornata, ho ritenuto di dover denunciare i fatti sia alla questura di Lodi, sia a alla procura della Repubblica ravvisando presunto reato commesso da ignoti» per interruzione di pubblico servizio.

Lo stesso Massimiliano Innocenti ha rilanciato poi la sua denuncia su Internet, sul sito di relazioni sociali Facebook, chiedendo agli altri viaggiatori di seguire il suo esempio e di sporgere analoghe denunce. La segnalazione è stata fatta lunedì pomeriggio alla questura di Lodi e ieri direttamente in procura.

Oltre all’ipotesi di reato denunciata dal pendolare lodigiano, ieri sono stati diversi i reclami presentati a Trenord e qualcuno ha lanciato l’idea di una raccolta firme per chiedere le dimissioni dell’ad di Trenord Giuseppe Biesuz.

L’appello di Santantonio:

«La Regione deve intervenire»

Un appello che in qualche modo ha trovato riscontri politici. Ieri il consigliere regionale del Pd Fabrizio Santantonio ha chiesto al presidente della commissione Trasporti del consiglio regionale di convocare con urgenza un’audizione dell’assessore regionale ai trasporti Andrea Gilardoni «per conoscere gli strumenti che saranno messi in campo per ripristinare la gestione del trasporto ferroviario lombardo».

E in contemporanea arrivano le richieste di dimissioni dei vertici di Trenord: «Ritengo che l’amministratore delegato Biesuz debba presentare le proprie dimissioni - dice il consigliere lodigiano Fabrizio Santantonio -. Il servizio ferroviario regionale è ancora in tilt e i pendolari sono allo sbando. La regione deve intervenire immediatamente affinché venga ripristinata al più presto l’operatività del servizio».

Andrea Bagatta

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