Via libera al cantiere Aler di via Leonardo da Vinci. Il Broletto concede il permesso di costruire per le nuove case popolari di San Fereolo. Verrà edificato un palazzo da 44 alloggi. A disposizione dei cittadini ce ne saranno 12 a canone sociale, 16 a canone moderato, 6 in edilizia convenzionata e 10 in patto di futura vendita.
Per il maxi progetto la Regione ha messo a disposizione un contributo di 1 milione 850mila euro (1 milione concesso all’Aler e 850mila concessi al Comune, che ha deciso di devolverlo al progetto Aler).
L’azienda lombarda di edilizia residenziale ha presentato la pratica in municipio. Ora però farà alcune valutazioni tecniche per far partire il cantiere. Gli elaborati sono già tutti pronti. Si tratta di dare inizio alle procedure di appalto, che potrebbero scattare già nei prossimi mesi. I termini del maxi cantiere saranno definiti a breve. L’intervento è finalizzato a potenziare il patrimonio di case popolari nel capoluogo: attualmente il patrimonio di edilizia pubblica del Broletto è di 382 case, mentre ce ne sono altre 414 di proprietà dell’Aler nel capoluogo (in tutto quasi 800). Gli appartamenti sono tutti occupati, il tasso di rotazione è limitato: ogni anno le assegnazioni si aggirano sulle 30 o poco più (per effetto di morte, cambio di residenza, perdita dei requisiti degli utenti).
Sempre in città c’è un altro cantiere in corso di case popolari: dopo uno stop ai lavori di diversi mesi, sono ripartite le operazioni in via Marchi. Questa insediamento dell’Albarola metterà a disposizione 17 alloggi a cura del Comune. Un progetto da oltre 1 milione di euro che era stato aggiudicato nel 2010 alla Terra Costruzioni di Milano. Poi erano emersi dei problemi ed era subentrata la Staccone costruzioni generali spa di Roma che sta portando a termine la realizzazione dell’edificio. A breve dovrebbero anche riprendere le opere in via Amendola, località Secondina, dove sorgeranno 45 alloggi a cura dell’Agenzia lombarda di edilizia residenziale di Lodi. Un impegno importante per dare impulso all’edilizia residenziale pubblica, di cui si avverte il bisogno anche per gli effetti della pesante crisi economica e per l’aumentare degli sfratti esecutivi nella Provincia di Lodi che costringono tante famiglie a ricorrere alle case di Aler o del Comune. Tutte queste iniziative di costruzione serviranno a dare una risposta alla “fame” di alloggi popolari. Le ultime statistiche del municipio hanno dimostrato che sono 535 le persone in lista di attesa di un tetto. In graduatoria la maggior parte sono stranieri (il 52,2 per cento), ma sono anche diversi i lodigiani (256 cittadini) che hanno richiesto di accedere a questo sistema di assistenza. Negli ultimi anni sono aumentate le famiglie che sono in fila per una casa popolare: nel 2012 la graduatoria all’interno della città aveva raggiunto quota 535, l’anno prima il numero era stato di 473 domande (contro un livello di 425 del 2010, 461 del 2009, 380 del 2008 e 570 del 2007).
Matteo Brunello
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