Caso Scotti, un esposto in prefettura a Lodi «per ripristinare la legalità»

ASSESSORE NELLA BUFERA Due le richieste delle opposizioni presentate a Roccatagliata

Arriva anche un esposto in prefettura sul caso-Scotti. È l’ultima iniziativa portata avanti dalle opposizioni sulla vicenda che sta infiammando il dibattito politico cittadino. Due le richieste puntuali mosse al prefetto di Lodi Enrico Roccatagliata. La prima è per un «pronto intervento per ripristinare la legalità violata» e volto «alla cessazione immediata dell’attività professionale dell’ingegnere Scotti sul territorio, alla verifica di tutte le pratiche edilizie in cui è stato coinvolto e l’adozione di provvedimenti nei confronti del sindaco per omessa vigilanza». La seconda si incentra sulla richiesta di convocazione del sindaco e dello stesso assessore, «per accertare le rispettive responsabilità, imporre l’immediata cessazione delle attività incompatibili, adottare i provvedimenti necessari per ripristinare la legalità come la revoca dell’assessorato a Scotti».

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«È un’azione frutto della volontà di verificare con il Prefetto, in quanto tutore della legalità, se sussistano le condizioni per agire nei confronti del sindaco perché siano tolte le deleghe all’assessore Scotti, visto che il sindaco in autonomia non si muove - ha detto ieri Giusy Molinari, firmataria dell’interrogazione su Scotti- , visto che, come ha chiarito anche il segretario generale del Comune, la responsabilità politica c’è e c’è anche la violazione dell’articolo 78 del Tuel, una violazione reiterata. Le parole del segretario pesano come macigni e se sussiste una responsabilità, devono seguire delle azioni». L’auspicio, come aggiunge Eleonora Ferri, capogruppo Lega, è che «Scotti, per dignità morale verso tutti i lodigiani, si dimetta ancor prima di un responso da parte delle autorità competenti. La violazione normativa c’è stata ed è palese. Il sindaco poi, che affermava di non essere a conoscenza dell’operato del suo assessore, ha una responsabilità politica enorme ed anche per questo rinnoviamo l’invito a chiedere un passo indietro».

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Il motivo dell’istanza formale al prefetto, come spiega Giulia Baggi, capogruppo di Fratelli di Italia, è rivolto a chiedere «un intervento con urgenza», considerato che «le evidenze emerse dalla documentazione ufficiale del Comune sono gravi e non lasciano spazio e interpretazioni», ma «ancora più allarmante è la mancata vigilanza da parte del sindaco, che ha ammesso di non essere a conoscenza di tali attività». «Crediamo - chiude Baggi - sia doveroso tutelare la trasparenza, l’imparzialità e la credibilità delle istituzioni locali. Ci aspettiamo che il sindaco non continui a ignorare la gravità della situazione e che assuma una posizione netta e responsabile».È la terza azione firmata dalle opposizioni, dopo la mozione di sfiducia e l’esposto all’Ordine degli ingegneri. «Come avevamo annunciato, non abbiamo intenzione di fermarci - sottolinea Lorenzo Maggi, capogruppo de Il Broletto con Maggi - : ci siamo rivolti al prefetto perché crediamo che un intervento nei confronti di chi è garante della legalità sul territorio sia importante, perché siamo in presenza di una violazione multipla e palese del Tuel ed è giusto che tutte la autorità preposte si esprimano al di là del politichese dimostrato dal sindaco, il signor Eterno Tentenna». Secondo Maggi, urge «fare in modo che l’assessore torni a fare l’ingegnere e che dei lavori pubblici si occupi qualcun altro». Merito al lavoro della consigliera Molinari arriva da Gianmario Invernizzi (Sara Casanova), che rimarca anche che «è possibile che al consiglio sulla mozione di sfiducia si arrivi senza avere più il motivo del contendere».

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