CASTIGLIONE Ipotesi di inquinamento e disastro ambientale: le indagini della Guardia di Finanza portano a due imprenditori
Nel frattempo, la consigliera regionale Vallacchi chiede un’audizione urgente alla commissione preposta del Pirellone
Vent’anni di smaltimento illecito di rifiuti chimici e scarti della produzione cosmetica, in parte anche interrati nel corso di alcuni lavori di ampliamento sotto lo stabilimento Elecos Technology di Castiglione d’Adda. È quello che sta cercando di dimostrare l’indagine della Guardia di Finanza di Casale con il coordinamento della Procura di Lodi. A febbraio è stato posto sotto sequestro una parte del sito produttivo e sono scattate le perquisizioni a carico degli indagati, due imprenditori del Sud Italia cui è riconducibile la Elecos, cui sono contestati i reati di inquinamento ambientale, disastro ambientale e lesione e omicidio colposo come conseguenza dell’inquinamento. L’indagine è arrivata alle battute finali, ma si attende l’esito degli accertamenti tecnici che dovranno chiarire se il sottosuolo e la falda siano inquinati e con quale livello di rischio per la salute pubblica, in primis quella dei dipendenti.
Nel frattempo, la questione è approdata anche in Regione Lombardia, per l’interessamento della consigliera Pd Roberta Vallacchi: «Abbiamo chiesto un’audizione urgente in commissione Ambiente per fare chiarezza sulla notizia di possibili sversamenti di sostanze tossiche nel territorio di Castiglione d’Adda e della conseguente contaminazione delle falde acquifere, in quanto è naturale la nostra massima preoccupazione per quello che potrà scaturire dalle indagini in corso da parte della Procura di Lodi e dal lavoro della Guardia di Finanza di Casalpusterlengo».
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