Cavenago, il processo per la discarica piena di rifiuti «non trattati» finisce in prescrizione
Prosciolti o assolti i tre imputati, erano manager di Ecoadda
Danneggiamento di acque superficiali e conferimento di decine di migliaia di tonnellate di rifiuti di natura differente rispetto all’autorizzazione provinciale: sono le accuse per cui il pm Emma Vittorio aveva chiesto settimana scorsa in tribunale a Lodi condanne per complessivi 4 anni di carcere, e 195mila euro di multa, suddivisi in pari misura per l’ex presidente del Cda di Ecoadda, Giuseppe Chirico e per i due procuratori speciali della società, Massimo Cozzi e Michele Carta Mantiglia. Ma oggi pomeriggio il tribunale di Lodi ha dichiarato l’assoluzione “per non aver commesso il fatto” per l’unica ipotesi considerata delitto, il “danneggiamento delle acque”, dopo che la Procura stessa per questa sola ipotesi aveva chiesto l’assoluzione perchè non è stato provato che ferro e manganese presenti nel sottosuolo provenissero dalla discarica. Il giudice ha quindi stabilito che tutte le altre accuse, relative all’ultimo lotto di ampliamento, sono prescritte, perchè è passato troppo tempo dall’epoca dei fatti contestati, e perchè sono considerate dal codice penale come “contravvenzioni”, che si prescrivono in cinque anni, e così gli imputati sono stati prosciolti. Altre ipotesi di accusa relative al superamento della presenza di contaminanti nelle acque di “prima pioggia” contestate successivamente al sequestro dell’impianto nel 2015 da parte di Forestale e Procura di Lodi, e quindi teoricamente non ancora prescritte, erano già state oggetto di oblazione, con il pagamento di una sanzione pecuniaria. Comune di Cavenago d’Adda e Comitato No Ampliamento Discarica si erano costituiti parte civile, ora dovranno farsi carico anche delle proprie spese legali.
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