Chiesta la cassa integrazione per 700 lavoratori nel Lodigiano
Rincari di energia e materie prime, la Cgil teme un “autunno caldo” nelle fabbriche
Solo negli ultimi giorni sono quasi 700 i lavoratori coinvolti in procedure di cassa integrazione o riduzioni del personale nel Lodigiano: rincaro dei prezzi delle materie prime e caro energia, la tempesta arriva anche nel territorio. È stato il segretario generale della Camera del Lavoro Eliana Schiadà, con diversi referenti delle categorie, a inquadrare il momento critico che il Paese intero sta vivendo.
«I lavoratori si trovano ormai in una situazione di forte preoccupazione e precariato – ha introdotto Eliana Schiadà -. L’inflazione che fa perdere potere d’acquisto, il caro bollette che intacca stipendi già bassi e la crisi in cui si trovano molte aziende contribuiscono a creare un quadro generale di instabilità economica e timori per il futuro». Preoccupanti i dati forniti da Massimiliano Preti, segretario Cgil Fiom e da Morwenna Di Benedetto, funzionaria della Filctem e della Slc: «Sono 5 le aziende del settore metalmeccanico che in una settimana hanno presentato richiesta di cassa integrazione ordinaria di 13 settimane – ha detto Massimiliano Preti -. Si tratta di riduzioni di uno o due giorni la settimana che toccano circa 500 dipendenti». In sofferenza in particolare è il settore dell’acciaio e della lavorazione dei metalli. Non se la passano meglio i lavoratori della gomma-plastica.
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