Città digitali: Lodi è indietro sulle connessioni
Il capoluogo che doveva essere tra i primi con la fibra ottica 25 anni fa adesso è fermo all’86esimo posto
Secondo ICity Rank, la ricerca di FPA sulla digitalizzazione dei comuni capoluogo, Lodi è tra le città italiane di livello digitale intermedio. Si colloca al quinto posto nella classifica delle amministrazioni digitali, al 36° posto in quella dei Comuni aperti e solo all’86° posto nella classifica delle città connesse. Bergamo, Firenze, Milano e Modena sono le città italiane leader dell’innovazione, le uniche ad entrare nelle prime dieci posizioni in tutte e tre le graduatorie in cui è articolata ICity Rank 2023, la ricerca annuale sulla trasformazione digitale dei 108 Comuni Capoluogo realizzata da FPA, società del gruppo DIGITAL360, e presentata oggi a FORUM PA Città. Le quattro città “leader” sono seguite da vicino da Bologna, Genova, Torino, Trento, Venezia (due volte in top ten) e poi da Cagliari, Cremona, Padova, Roma Capitale, Monza, Parma e Vicenza che, insieme alle altre, compongono il gruppo delle 16 città “altamente digitali”, con punteggi superiori ai 65/100 nei tre rating.
Nell’edizione 2023 della ricerca, la valutazione delle città è stata articolata in tre dimensioni (sulla base di 37 indicatori costruiti su 171 variabili) che hanno mostrato caratteristiche e dinamiche diverse: la dimensione “Amministrazioni digitali” riguarda la digitalizzazione dell’attività amministrativa, tra siti web, fruizione dei servizi online e adozione delle piattaforme nazionali; quella “Comuni aperti” analizza il livello di utilizzo dei social media, la diffusione di dati aperti e la fruibilità di app; infine, “Città connesse” è la dimensione di impatto della trasformazione digitale sul governo delle città e riguarda lo sviluppo di reti di connessione, sistemi di sensori e device a essi collegabili e strumenti per l’elaborazione dei flussi informativi e analisi dei dati.
Dai punteggi acquisiti nei tre rating si evidenzia come oltre metà dei Comuni capoluogo sia ormai “digitale”, ma con diverse articolazioni. Sotto le 16 città “altamente digitali”, altre 17 sono di livello “intermedio”, grazie ad un punteggio di oltre 65/100 in due rating: Bari, Cesena, Perugia, Reggio Emilia, Brescia, Livorno, Lodi, Napoli, Palermo, Pescara, Pisa, Pistoia, Prato, Ravenna, Rimini, Siena, Verona. Altre 26 città mostrano un livello digitale “base” con un solo punteggio oltre i 65/100: Alessandria, Andria, Aosta, Arezzo, Asti, Bolzano, Catania, Cuneo, Ferrara, Imperia, La Spezia, Lecce, Mantova, Massa, Messina, Novara, Nuoro, Pavia, Piacenza, Reggio Calabria, Rovigo, Taranto, Treviso, Trieste, Udine, Verbania. Ci sono poi 29 Comuni che si trovano ancora in una fase di “alfabetizzazione digitale”, mentre 20 sono addirittura in “ritardo digitale”. Tra questi, si segnalano in particolare Agrigento, Enna e Isernia, le uniche con due punteggi su tre di livello basso (meno di 33).
Tutte le Città Metropolitane sono ormai “digitali” (di livello alto, intermedio o base): si evidenziano Firenze e Milano tra i 4 leader, ma anche Bologna, Genova, Torino e Venezia hanno punteggi molto alti. Ormai la digitalizzazione non è più solo appannaggio delle grandi: si è affermato un gruppo di città medie “innovative” quali Trento, Cremona, Padova, Monza, Parma e Vicenza, che si affiancano a Bergamo e Modena come città altamente digitali. Ma anche Cesena, Perugia, Reggio Emilia, Brescia, Livorno, Lodi, Pescara, Pisa, Pistoia, Prato, Ravenna, Rimini, Siena e Verona sono loro vicine, classificate come “digitali” insieme ad altri 23 capoluoghi non metropolitani. Infine, Cosenza, Frosinone, Sassari, Siracusa e Varese, pur rimanendo al di sotto della soglia delle città digitali, manifestano crescite significative in diversi indicatori.
Nell’indice Amministrazioni Digitali, al primo posto si colloca Cremona con il punteggio massimo di 87/100, seguita a distanza dalle toscane Siena (secondo), Firenze e Pistoia (terzo a pari merito) e poi da Lodi, Perugia, Bergamo, Cesena, Milano e Modena a chiudere la Top 10.
Alla fine degli anni Novanta molte strade di Lodi erano state sventrate da Telecom Italia per posare le condutture per la fibra ottica del Progetto Socrate che però poi fu abbandonato, e la fibra ottica ancora oggi nel 2023 non ha ancora raggiunto neppure tutte le utenze del centro. Sono in corso nuovi cantieri per coprire il cosiddetto “ultimo miglio”.
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