Codogno, abusi e filmini su 13enni: l’appello conferma la condanna a 19 anni di carcere
Confermata la sentenza di primo grado, la più pesante finora in Italia, per un 49enne disoccupato
La corte d’appello penale di Milano ha confermato stamane la condanna a 19 anni di carcere per atti sessuali “con minore di anni 14” e produzione e detenzione di materiale pedopornografico, ma anche pr le ulteriori ipotesi di corruzione di minorenni e sostituzione di persona, a carico del 49enne disoccupato di Codogno che l’ottobre scorso in tribunale a Lodi si era già visto infliggere dal collegio giudicante la stessa pena, la più elevata finora in Italia per fatti di questo tipo. E di due anni più alta rispetto alla richiesta del pm Alessia Menegazzo, che aveva coordinato le indagini svolte dai carabinieri della compagnia di Codogno. L’uomo era stato arrestato tre anni fa dopo che una delle insegnanti di una delle tre ragazzine coinvolte aveva segnalato in caserma alcune fotografie sospette sullo smartphone della studentessa. Era emerso che una frequentazione iniziata con alcune ripetizioni pomeridiane era ben presto degenerata, con tanto di falsi profili social in cui sedicenti amiche delle vittime le mettevano sotto pressione agevolando secondo l’accusa gli abusi, durati per oltre due anni.
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