«Colizzi ha ragione sul centrodestra»

Lodi Lorenzo Maggi commenta le parole dell’ex presidente del consiglio: «Serve subito una riflessione»

La premessa è che «l’auspicio di Colizzi, maestro nel lavoro di fascinazione, che diventa attrazione, convincimento e poi realizzazione di quelli che si chiamano salti della quaglia, è che in Comune si replichi lo schema già visto in provincia. E vedremo presto se qualcuno sarà tentato». A Lodi e provincia, però, «una riflessione nel centrodestra avrebbe fatta». Perché «spesso si va nei comuni anche importanti in ordine sparso, non c’è un tavolo di proposta e di coordinamento costante, come non c’è la valorizzazione degli elementi positivi sul territorio, come c’è, nel capoluogo, questa sorta di rassegnazione ingiustificata nei confronti di una giunta che sta peraltro deludendo i lodigiani su molti aspetti». Arriva da Lorenzo Maggi, capogruppo della civica di centrodestra Il Broletto con Maggi, già vicesindaco nel mandato Casanova, con un passato in Forza Italia, la suggestione tutta politica sulle prospettive del centrodestra. Lo spunto arriva dal ritratto di un’opposizione senza condottiero tratteggiato da Gianpaolo Colizzi, già presidente del consiglio comunale, che «negli anni è stato maestro nell’individuare candidati e consiglieri storicamente di centrodestra che, per interesse, ambizioni o convenienze, hanno scelto la lista Colizzi» e che «dovrebbe più preoccuparsi della tenuta complessiva della giunta», ma il tema del lavoro sul centrodestra c’è. «C’è una giunta concentrata sui massimi sistemi e poco sulla cura della città, con un sindaco che gode certo di credibilità, ma questo non può diventare un fattore di rassegnazione nel centrodestra: il tempo c’è, Lodi è una città con una tendenza politica di centrodestra, come si evince dai risultati regionali ed europei, che non riesce a tradursi in risultati forti alle amministrative. E questo dovrebbe far riflettere tutta la classe dirigente del centrodestra, come dico da anni - ha aggiunto Maggi - : io credo che ci sia un tema di candidature a sindaco, di riferimenti che forse non sono apprezzati, di condivisione e credibilità, ma chi fa politica con appartenenza ferma al centrodestra conviene sul fatto che serve una riflessione prospettica per il 2027». Serve, secondo Maggi, «un coordinamento maggiore», senza «fomentare la pancia degli elettori, senza costantemente urlare o avere un approccio scandalistico, settario e di contrapposizione totale e aprioristica: fino a che tutto questo non sarà capito, la sfida per il centrodestra sarà in salita».

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