Con il Covid ridotti gli interventi sui tumori
Screening bloccati e timore di contrarre il virus: le operazioni hanno segnato il passo
Tumori, ecco l’onda lunga degli effetti del Covid. La riduzione degli interventi chirurgici, soprattutto nella prima fase pandemica, secondo quanto deciso a livello regionale, ha portato con sé effetti di aggravamento delle patologie oncologiche. Il dato più significativo, secondo il sistema di valutazione delle performance dei sistemi sanitari regionali, a cura del Laboratorio management e sanità della scuola superiore Sant’Anna di Pisa, che prende in esame le operazioni in classe A, cioè che devono essere eseguite entro 30 giorni, è quello che riguarda il tumore della mammella. Nel 2019, gli interventi al seno sono stati 144, nel 2020 si sono ridotti a 113, calando cioè del 21,23 per cento. Nel 2021, però, si è verificato un recupero con un incremento del 12,33 per cento. L’Asst di Lodi è stata tra quelle che, ha recuperato di più. Al Papa Giovanni XXIII di Bergamo, la riduzione è stata del 46,82 per cento tra 2019 e 2020 e del 53,81 l’anno dopo, a Crema del 54,55 e del 19,01 successivamente, a Cremona del 38,57 per cento tra 2019 e 2020 e del 30,49 tra 2020 e 2021. Un calo più ridotto si è verificato, nell’Asst di Lodi, per quanto riguarda le operazioni di tumore al colon: nel 2019, gli interventi sono stati 41, nel 2020 si sono ridotti a 39 e nel 2021, anche in questo caso, si è assistito a un recupero con 46 operazioni. Per quanto riguarda le operazioni al retto, invece, i numeri sono stati addirittura maggiori nel 2020: nel 2019 erano stati 13, 16 nel 2020 e 9 l’anno dopo. Stabili sono stati gli interventi all’utero, passati da 14 a 13 e poi saliti a 16 nel 2021 e gli interventi per melanoma, rispettivamente 6, 5 e 4. Gli interventi per i tumori alla tiroide sono passati da 8 a 2 e poi a 7. Secondo i dati dei mesi scorsi, oltre 20mila sono stati gli esami di screening in meno tra 2019 e 2021, nel Lodigiano. Trecento sono state le visite di controllo oncologiche fermate dal Covid, dalla normativa regionale e dalla paura di contagiarsi, nella prima ondata epidemica. In Italia, l’Aiom (Associazione italiana di oncologia medica), ha lanciato un allarme: «Un uomo su 4 e una donna su 5, entro il 2040, si ammalerà di cancro». Anche a Lodi, secondo le testimonianze rilasciate dai chirurghi nei mesi scorsi, gli effetti del Covid si sono visti, in sala operatoria, nell’arco del 2021.
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