La spending review e la manovra sanitaria regionale costeranno all’Azienda ospedaliera di Lodi una riduzione di circa 800mila euro. Il provvedimento, che oggi andrà ai voti alla Camera, ha già messo in allerta il mondo della sanità. Lo scorso mercoledì il presidente della Regione Roberto Formigoni, al centro della bufera per le vicende giudiziarie legate alla sanità privata, ha incontrato tutti i manager sanitari e li ha invitati a “tirare la cinghia”: bloccare le assunzioni e ridurre le spese per beni e servizi. La direzione amministrativa dell’Azienda ospedaliera di Lodi ha già passato al vaglio tutte le spese per tagliare il tagliabile. A occhio e croce, secondo i primi calcoli, dei 144milioni che la Regione Lombardia dovrà recuperare, circa 800mila euro ricadranno su Lodi. «Il nostro bilancio è di 200mila euro - spiega il direttore amministrativo Francesco Magni -. Stiamo aspettando le linee guida per capire di quanto dovremo razionalizzare. Adesso è presto per dirlo».
Il manager dei conti e i suoi collaboratori, però, stanno rivedendo tutti i contratti. «Abbiamo circa 2mila fornitori - dice Magni -, abbiamo incominciato a rivedere i primi contratti, partendo dai servizi che non sono il “core” degli ospedali». Un mega appalto riguarda il servizio di prenotazione ospedaliera (Cup), ma l’Azienda lavora anche con le imprese di pulizia, la lavanderia, il facchinaggio, la manutenzione, i trasporti e poi tutti i beni, a partire dai farmaci e dai dispositivi medici. «Per quanto riguarda i prodotti - precisa Magni - l’agenzia nazionale ha indicato tutti i prezzi di riferimento, persino quelli dei fili di sutura che si utilizzano in sala operatoria. Se la nostra spesa è superiore del 20 per cento a quella indicata dall’agenzia possiamo chiedere alla ditta fornitrice di abbassare i costi, altrimenti possiamo rivolgerci ad altri. Il problema è che i prezzi di riferimento sono molto bassi. Stiamo facendo in questi giorni il lavoro di abbassamento dei costi».
Per quanto riguarda i nuovi contratti di lavoro, saranno rigorosamente a tempo determinato. «Abbiamo il veto di nominare nuovi primari o assumere a tempo indeterminato - precisa Magni -, ma non possiamo bloccare il turn over dell’attività sanitaria. Assumeremo a tempo determinato, se serve. Abbiamo il problema di come razionalizzare i servizi per far partire quelli nuovi in programma».
Una delle difficoltà che l’Azienda ospedaliera sta cercando di affrontare, da tempo, infatti, è quello del personale per il nuovo pronto soccorso. «Per questo servizio - ammette Magni - dovremo trovare delle risorse, anche se abbiamo già recuperato il personale ricavandolo dall’accorpamento della centrale operativa del 118 di Lodi con quella di Pavia. Le indicazioni per il piano assunzioni 2012 non sono ancora arrivate».
Secondo Magni il Lodigiano «non dovrà affrontare, invece, grandi tagli di letti. La Lombardia ha già risparmiato da questo punto di vista. I reparti chiusi per ferie, inoltre - assicura - riapriranno regolarmente alla fine dell’estate».
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