“Contravvenzioni non pagate”, a Lodi scoppia il caso degli accertamenti
Con lettere inviate in semplice busta bianca viene chiesto il saldo delle multe ma in alcuni casi i versamenti erano regolarmente avvenuti
Una busta bianca. Semplice. Nessuna raccomandata o la fatidica “busta verde” che già dall’aspetto ormai chi ha la patente sa che non presagisce nulla di buono.
Tutto normale quindi pensa il ricevente, magari qualche pubblicità, qualche informazione da parte del Comune. Invece poi arriva la sorpresa quando si legge nell’oggetto della missiva “mancata riscossione di somme dovute a titolo di sanzioni amministrative-spese”. Una multa non pagata. Che però chi ha ricevuto questa busta dice, e può testimoniare, di aver già pagato nei tempi previsti.
Nella settimana appena trascorsa sono tanti gli accertamenti sui pagamenti giunti a persone sanzionate negli scorsi anni, quelle che vengono definite “multe pazze”. C’è chi infatti aveva ricevuto multe da 90 euro nel 2017 ritrovandosi ora una richiesta di pagamento di 188 euro a tre anni di distanza. Le segnalazioni arrivate alla redazione del «Cittadino» in questi giorni sono state diverse, così come il centralino della polizia locale ha ricevuto chiamate su chiamate con richieste di chiarimento.
Tra chi si è subito azionato c’è anche S.A., imprenditore residente in Emilia che si era visto comminata una sanzione da 40 euro nel 2016 e che venerdì ha ricevuto al proprio domicilio un accertamento di 101 euro. «Ho subito contattato gli uffici della polizia locale per capire perché sicuramente c’è un errore - spiega -. Così mi hanno spiegato che dovevo inviare una mail a un’altra società. Io mi chiedo però come sia possibile tutto ciò, dall’arrivo di una normalissima busta bianca che una persona potrebbe gettare per errore, a dover pagare una multa già pagata. Perché poi purtroppo c’è chi non ricorda e si ritrova a pagare una sanzione raddoppiata quando invece si era già premurato di fare quanto doveva. Una situazione paradossale che però per me non finisce qua».
Il pensiero di S.A. è lo stesso di tante persone che hanno ricevuto l’accertamento in questi giorni. Ed è il medesimo di chi anche negli anni scorsi, tra il 2011 ed il 2016 per ben due volte è accaduto, si è visto recapitare a casa una seconda multa per una sanzione che avevano già pagato mesi addietro.
Anche qui i riceventi avevano contattato la polizia locale che invita anche oggi tutti coloro che hanno ricevuto gli accertamenti a chiedere chiarimenti agli uffici. «Le lettere partono a fronte di controlli riguardanti le varie situazioni presenti nei nostri archivi - spiega il comandante della polizia locale Fabio Sebastiano Germanà Ballarino -. Una procedura quella del controllo informatizzato che è consolidato, se il pagamento non è avvenuto o è stato fatto dal sessantunesimo giorno scatta il raddoppio della sanzione. Quella che si sta facendo è un’azione di favore del cittadino per sanzioni del passato non facendolo quindi gravare di ulteriori esborsi economici in futuro. L’invito è quello di rivolgersi ai nostri uffici per chiarire il tutto».
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