COVID Green pass e obbligo vaccinale: il vademecum per non “perdersi” fra regole e divieti
Da martedì 1 febbraio entra in vigore un pacchetto di nuove norme
Accesso agli uffici pubblici, ai negozi e ai luoghi di lavoro, durata del green pass, obbligo vaccinale. Si avvicina la scadenza del primo febbraio ed entrano in vigore una serie di nuove norme, che si sommano a quelle già in essere.
La durata del green pass
La prima e più importante novità è quella sulla durata del green pass. Dopo una prima diminuzione della validità temporale del green pass il 15 dicembre da 12 a 9 mesi, da martedì la certificazione verde avrà validità solo per 6 mesi. Dunque, chi ha fatto la seconda dose tra giugno e luglio 2021 di fatto sta per perdere i vantaggi del green pass. Le prime somministrazioni della dose booster peraltro sono avvenute 5 mesi fa, e dunque a marzo potrebbero andare in scadenza. Per questo il Governo sta lavorando a un’estensione del green pass, forse addirittura a tempo illimitato, per chi ha effettuato la terza dose.
Over 50
Dal primo febbraio i cittadini italiani e dell’Ue che hanno compiuto 50 anni di età o che li compiano entro il 15 giugno 2022 sono soggetti all’obbligo vaccinale. Chi non si è vaccinato incorre in una sanzione pecuniaria (automatica, tramite l’Agenzia delle entrate) di 100 euro. La vera restrizione per gli over 50 non vaccinati entro il primo febbraio, scatta il 15 febbraio: a partire da quella data tutti i lavoratori con più di 50 anni del settore pubblico e privato, per accedere al luogo di lavoro, sono tenuti a esibire il green pass rafforzato, ottenibile solo con vaccinazione o guarigione da Covid. Poiché il green pass acquisisce validità a partire dal 15esimo giorno successivo alla vaccinazione di prima dose, il primo febbraio bisogna aver iniziato il ciclo vaccinale.
Le attività commerciali
Dal primo febbraio si può accedere senza green pass solo a supermercati e ipermercati, negozi al dettaglio di alimenti e bevande, negozi al dettaglio di animali, negozi di articoli igienico-sanitari, farmacie e parafarmacie, negozi ortopedici, ottici, attività di commercio al dettaglio di combustibile per uso domestico e per riscaldamento. L’accesso a supermercati e ipermercati è consentito per acquistare non solo i beni legati al soddisfacimento delle esigenze essenziali e primarie, ma per «l’acquisto di qualsiasi tipo di merce», come specificato dal Governo. In tutti gli altri negozi e attività è necessario il green pass, così come in tutti gli uffici pubblici e di servizi destinato al pubblico, compresi Comuni, banche e poste.
I controlli del green pass
I titolari di esercizi commerciali di prodotti alimentari e bevande devono verificare solo che non avvenga il consumo all’interno.
Nei negozi invece dove è richiesto il green pass base non è necessario il controllo all’ingresso, ma i titolari possono mettere in atto dei controlli a campione anche successivamente all’ingresso: nel caso un cliente sia trovato senza green pass, deve essere invitato a uscire.
Resta non completamente risolta la questione delle sanzioni per chi esercita controlli a campione: non risultano chiarimenti sulle Faq del Governo, e così alcune associazioni di categoria mettono in guardia per il rischio sanzione (da 400 euro) nel caso di verifiche di violazioni da parte delle forze dell’ordine, mentre altre associazioni interpretano il chiarimento come un’automatica esenzione dei titolari da eventuali sanzioni, che sarebbero dunque a carico dei soli clienti.
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