COVID La Lombardia torna in zona arancione - GUARDA IL VIDEO

La “retrocessione” non dipende dall’indice Rt, ma dall’elevato rischio di una progressione di casi

La regione Lombardia torna da lunedì in zona arancione. Stessa sorte per Piemonte e Marche. A determinare la decisione non sarebbe l’indice Rt, comunque ancora di poco sotto quota 1, ma l'elevato rischio di una ulteriore progressione di casi. la Lombardia in particolare è passata dai 1.878 casi medi al giorno dei primi 19 giorni del mese ai 2.842 dell’ultima settimana, senza contare che negli ultimi due giorni si sono abbondantemente superati i 4mila contagi quotidiani. Preoccupano - e incidono sugli indicatori - la situazione di Brescia e quella dell’area metropolitana di Milano, in particolare quella della città capoluogo. Il tutto a fronte di una campagna vaccinale che procede a rilento per assenza di una significativa dose di vaccini (problema italiano e dell’intera Ue, che sta suscitando proteste a fronte di paesi occidentali molto più avanti nella profilassi come Gran Bretagna e Israele). Il prefetto di Lodi intanto annuncia controlli rafforzati nel fine settimane per evitare assembramenti.

«Mi ha appena chiamato il ministro della Salute, Roberto Speranza, per comunicare che da lunedì prossimo, 1 marzo, la Lombardia sarà in fascia arancione. Prendiamo atto della decisione, ma è arrivato il momento che i tecnici e gli scienziati studino e poi ci dicano in modo chiaro e definito come superare questo stillicidio settimanale attraverso regole stabili e sicure. Le informazioni scientifiche ormai ci sono. I cittadini e le imprese devono essere garantiti nella vita quotidiana con un orizzonte più lungo della verifica settimanale. Hanno necessità di programmare e avere maggiori certezze. Il nuovo Governo può dare un importante segnale di discontinuità su questo tema e - sono certo - avrà al suo fianco le regioni». Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana.

© RIPRODUZIONE RISERVATA