Nove anni per Calisto Tanzi, ex re del latte Parmalat, per il dirigente del settore turistico Nicola Catelli e per il commercialista Giuseppe Fioravanti. Quattro anni, invece, per l’ex ad della Banca popolare di Lodi Gianpiero Fiorani. Queste le principali richieste di pena, pronunciate oggi in aula a Parma dal pm Vincenzo Picciotti, per il caso Parmatour, il crac della grande holding turistica che faceva capo alla famiglia Tanzi. Picciotti ha chiesto la condanna di 23 dei 24 imputati: assoluzione solo per Carlo Iervolino. Sette anni, invece, la pena chiesta per Ernesto Fioravanti, Pasquale Cavaterra e Camillo Florini. Per quest’ultimo la procura ha chiesto che fosse mantenuto il sequestro di due conti in Svizzera, uno dei quali superiore ai 7 milioni di euro. Picciotti ha, inoltre, chiesto cinque anni per Fabio Branchi e Oreste Luciani. Quattro per l’imprenditore bolognese Gianluca Vacchi. Pene minori per gli altri imputati. L’avvocato di Parmalat ha richiesto a tutti gli imputati il risarcimento dei danni da quantificare in sede civile, con una provvisionale di 20 milioni per l’azienda di Collecchio in amministrazione straordinaria.
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