
Si aprono le porte di quella che, nell’idea di tutti i soggetti promotori, vuole diventare non soltanto un luogo di aiuto concreto ai bisognosi, ma una vera e propria cittadella del cibo solidale, che sia punto di riferimento per tutti coloro che hanno un occhio di riguardo sulle tematiche collegate all’alimentazione sostenibile e alle fasce più deboli della popolazione. Ieri, nell’ambito della festa di quartiere delle Fanfani, il Centro di raccolta solidale per il diritto al cibo ha voluto presentarsi: «Innanzitutto perché il nostro magazzino è in via Pace di Lodi, ed è quindi parte integrante del quartiere, e poi per sensibilizzare i lodigiani su questa nuova realtà», spiegano gli organizzatori. Il progetto è partito da Progetto insieme, che è capofila dell’iniziativa, Caritas, la cooperativa Famiglia Nuova e Microcosmi, e il Piano di zona, con il supporto di Provincia e Comune e il patrocinio della Regione. «Proprio la nascita di una rete tra soggetti così diversi su un tema così importante ha fatto in modo che ottenessimo il patrocinio di Expo 2015 - ha spiegato Roberto Vho di Microcosmi -. Siamo stati già invitati il prossimo giugno alla cascina Triulza, dove terremo uno stand ed organizzeremo convegni e workshop nell’ambito di Expo». Quello iniziato ieri è quindi un percorso destinato a portare lontano, ma sempre nel segno della concretezza. Ieri, ad esempio, i volontari hanno avviato una spesa solidale con un banchetto davanti al supermercato Simply di via Lodi Vecchio, e nel pomeriggio ci sono stati diversi momenti di approfondimento o di festa per i più piccoli, con laboratori e book-crossing. Per tutta la giornata, poi, la nuova sede ha ospitato i banchetti del Gruppo di acquisto solidale e del Gruppo di acquisto popolare, e le porte del magazzino sono rimaste aperte a chiunque volesse capire come lavorano i volontari che quotidianamente si adoperano per i più deboli. Gli operatori di Famiglia nuova sono quelli che tengono i colloqui con le famiglie in difficoltà, rilasciano la tessera necessaria per ricevere i pacchi alimentari e li distribuiscono 3 volte a settimana. Altri, però, si occupano ogni giorno di andare nei supermercati per farsi dare il cibo a scadenza ravvicinata, oppure comprano il cibo che viene assegnato alle varie realtà parrocchiali che lo distribuiscono ai bisognosi.
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