Destino segnato per la prefettura?

La scure del governo si abbatte sulla Prefettura. Con la soppressione della Provincia di Lodi verranno riorganizzati gli uffici periferici dello Stato. E il destino potrebbe essere segnato per il palazzo del governo. La normativa sulla revisione della spesa, che è stata approvata dal Parlamento, mette a dieta tutti gli organismi decentrati. Una prospettiva legata al riordino delle circoscrizioni e alla necessità per San Cristoforo di accorparsi con altri territori. Da Lodi potrebbero quindi scomparire diverse istituzioni, con i servizi collegati per i cittadini.

A rischio trasloco ci sono gli uffici di corso Umberto, che dovrebbero seguire la sede della nuova Provincia. Anzitutto la norma disegna un nuovo ruolo per le Prefetture, che assumeranno le funzioni di rappresentanza unitaria dello Stato sui territori. Le competenze verranno ripensate con un regolamento ad hoc che verrà elaborato nei prossimi mesi. Al momento a palazzo del governo, dove lavorano una cinquantina di addetti, non risulta arrivata alcuna disposizione per gestire questa fase di transizione. Tutto dipenderà da come verrà gestito il matrimonio tra il Lodigiano e altri territori limitrofi. L’ipotesi è quella di convolare a nozze con Cremona o Pavia, per costituire una nuova Provincia. Al termine di questo percorso verrà decisa anche la sorte per tanti presidi territoriali, tra cui il comando dei carabinieri, dei vigili del fuoco, la questura, la motorizzazione, l’ufficio scolastico e naturalmente la Prefettura. «Con la cancellazione della Provincia perderemo diversi servizi. La gente se ne accorgerà presto. E purtroppo come ho più volte ribadito – afferma il presidente di San Cristoforo Pietro Foroni – senza il minimo risparmio di spesa». Una perdita di uffici che per il rappresentante dell’associazione dei comuni lodigiani Giancarlo Cordoni è da evitare. «Ci faremo sentire per fare in modo che con la scomparsa della Provincia non ci sia una riduzione degli uomini delle forze dell’ordine – annuncia -. Su questo aspetto sarà battaglia, non accetteremo supinamente che ci sia un ridimensionamento del comando dei carabinieri e della questura, mentre mi pare che il destino della Prefettura sia abbastanza segnato, perché legato all’organismo provinciale, però anche in questo caso si può ragionare su presidi distaccati». Infine il sindaco di Lodi Lorenzo Guerini ha invocato un confronto con le altre province per riorganizzare i presidi. «Anzitutto non bisogna dimenticare che Lodi non viene annessa a nessuno – commenta -. Semmai la partita che si apre ora è quella di ridiscutere una nuova organizzazione territoriale, sedendoci attorno ad un tavolo con altre province. In quel ambito ci si confronterà anche sui servizi decentrati dello Stato e sulla loro corretta dislocazione. Purtroppo stiamo assistendo alla totale assenza di un proposta sul riordino di questi servizi pubblici da parte della Regione Lombardia».

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