Di Maio, una lettera per scusarsi con Uggetti

Il ministro degli Esteri in quota 5 Stelle scrive al «Foglio» e definisce come profondamente sbagliata la campagna per chiedere le dimissioni dell’ex sindaco di Lodi dopo l’arresto. L’ex sindaco: «Spero sia un ravvedimento sincero»

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, in una lettera al Foglio, si scusa per aver «esacerbato il clima» ai tempi dell’arresto dell’ex sindaco di Lodi Simone Uggetti e bolla come «profondamente sbagliati» quei sit-in e le campagne di allora. «Scrivo perché ricordo bene quei giorni in cui la notizia del suo arresto portò diversi partiti italiani a chiederne le dimissioni - si legge nella lettera -. Nella stessa piazza, e nello stesso week-end, prima il Movimento 5 stelle con la mia presenza e il giorno dopo la Lega di Matteo Salvini, con Calderoli, organizzarono dei sit-in contro il dottor Uggetti fino a spingerlo, un mese dopo l’arresto, alle dimissioni. Con gli occhi di oggi ho guardato con molta attenzione ai fatti di cinque anni fa. L’arresto era senz’altro un fatto grave in sé, che allora portò tutte le forze politiche a dare battaglia contro l’ex sindaco, ma le modalità con cui lo abbiamo fatto, anche alla luce dell’assoluzione di questi giorni, appaiono adesso grottesche e disdicevoli».

«Sono contento delle scuse di Di Maio, spero che il suo ravvedimento sia sincero; e spero che possa essere utile alle tante persone che sono state additate e linciate prima che si accertassero i fatti», ha poi dichiarato Uggetti.

“Ritengo che la lettera di questa mattina del ministro Di Maio, scaturita dal calvario di Simone Uggetti, apra un’importante pagina nazionale - dichiara Giampaolo Colizzi, dal 2003 al 2016 presidente del consiglio comunale di Lodi-. Di fatto pare che ci siano due 5 Stelle, un’anima tesa a diventare partito e un’altra che sta camminando e si sta orientando. Di Maio di fatto con quanto ha scritto apre al dialogo, e spesso nella storia le grandi svolte nascono da vicende piccole, per quanto a Uggetti non sia neppure capitata una cosa cosi’ piccola”.

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