Dipendente e universitario, una borsa di studio da McDonald’s
Il 21enne Federico Curti studia e lavora ed è stato premiato dalla catena di ristoranti fast food
Con il volto semi-coperto dalla mascherina, il sorriso di Federico si intuisce dagli occhi. Mentre apre il pacchetto regalo che contiene la cornice colorata con il diploma di McDonald’s che premia il suo talento negli studio - la borsa di studio del valore di 2 mila euro gli è stata accreditata martedì - , racconta di come, a casa, siano tutti orgogliosi di lui. E specifica anche quel riconoscimento sarà appeso nella sua camera da studente in Economia delle Banche e lavoratore part-time di McDonald’s. Federico Curti, 21 anni di San Colombano al Lambro, in forza al ristorante McDonald’s di Lodi tangenziale, è uno dei 105 studenti-lavoratori di tutta Italia premiati in questi giorni con il progetto Archways to Opportunity: una borsa di studio da 2 mila euro a supporto del percorso universitario, creata da McDonald’s per sostenere la crescita e la formazione professionale e personale dei suoi dipendenti. Un investimento da 1,5 milioni di euro in Italia, nel triennio 2020-2022, per assicurare borse di studio assegnate sulla base dei criteri di merito e anzianità lavorativa, che deve essere di almeno 12 mesi. Tra i 105 studenti-lavoratori d’Italia, c’è Federico, studente del corso di laurea in Economia delle Banche, delle assicurazioni e degli investimenti finanziari dell’Università degli Studi Milano-Bicocca, accolto ieri per la consegna formale del riconoscimento, nel ristorante di Lodi, da Giuseppe Leoni, titolare di Altachiara srl, licenziataria McDonald’s del Lodigiano – con i ristoranti di Lodi, Pieve Fissiraga, Casalpusterlengo – e dei ristoranti di Treviglio, Crema e Cassano d’Adda. «Ho iniziato a lavorare a ottobre 2019 quando mi sono iscritto all’università, perché non volevo pesare sulle spalle dei miei genitori – racconta Federico – : sapevo che McDonald’s investe sui giovani perché già mia sorella ha iniziato qui e ha fatto carriera. E quando ho iniziato a portare in giro i cv, mi hanno aperto la porta. Sono molto contento del riconoscimento: sapevo di avere i requisiti perché l’anno scorso sono riuscito a dare anche un esame in più rispetto a quelli previsti, ma mi ha comunque sorpreso e reso felice la chiamata». «È un’iniziativa che riconosce il merito e l’impegno – spiega Leoni – , una delle possibilità offerte da McDonald’s che offre anche corsi di lingua, sia in italiano per i ragazzi di nazionalità diversa, sia di inglese per i ragazzi italiani. È una realtà aperta all’integrazione e nei nostri ristoranti – dove lavorano 270 persone – ci sono undici differenti nazionalità e moltissime donne. Basti pensare che alcuni anni fa, a Treviglio, avevamo quasi un’intera famiglia: quattro sorelle su cinque, una delle quali arrivata alla direzione di uno dei ristoranti».
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