Disabili, lo scandalo dei pass fantasma
Giro di vite del Comune: 300 erano intestati a persone morte
Non ci sono solo i furbetti che parcheggiano la macchina tra le righe gialle destinate ai disabili, naturalmente senza il regolare contrassegno. Ci sono anche gli automobilisti che esibiscono in bella vista un pass “fantasma”, ovvero intestato a un morto. Palazzo Broletto solamente tre anni fa ha pizzicato circa 300 contrassegni che riportavano il nome e il cognome di una persona deceduta ma che non erano mai stati riconsegnati alla famiglia, dando il via a un giro di vite che sembra aver attenuato il fenomeno. Anche se bisogna sempre tenere gli occhi aperti.
Proprio in questi giorni l’Anmic, l’Associazione nazionale mutilati e invalidi, ha deciso di far partire una campagna per evitare che sempre più macchine siano posteggiate negli stalli riservati ai portatori di handicap, per questo ha chiesto aiuto al comune di Lodi, che non ha mancato di dare il suo appoggio. A questo proposito è già pronto il volantino per contrastare il fenomeno: un Pinocchio in carrozzella. «Molti associati ci esprimono quasi ogni giorno il disagio provato nel trovare lo stallo occupato da altri che non ne hanno diritto - racconta Enrico Agosti, presidente dell’Anmic -. Così i disabili che possiedono il contrassegno devono sobbarcarsi anche l’onere del costo orario nei parcheggi a pagamento. Il nostro motto “Lascia questo parcheggio a chi veramente ne ha diritto ed è un vero invalido”, assieme al logo volutamente provocatorio, è un invito pressante ai nostri cittadini perché dimostrino senso civico a favore del disabile».
Il sindaco di Lodi, Lorenzo Guerini, ha già offerto la disponibilità dell’amministrazione comunale, che farà la sua parte. «Siamo stati informati dall’Anmic sulla campagna che l’associazione intende promuovere contro l’occupazione abusiva degli stalli per disabili e aderiremo senz’altro - afferma il primo cittadino -. Per quanto riguarda la situazione della città di Lodi, il fenomeno è presente anche nella nostra realtà e quando viene registrato dagli operatori della polizia locale è prontamente sanzionato. Oltre al problema dei veicoli privi di contrassegno lasciati irregolarmente in sosta negli spazi riservati, esiste un altro problema non meno spiacevole e grave, che vede non irrilevanti abusi del pass, spesso utilizzato da veicoli che in realtà non trasportano disabili, in alcune occasioni persino intestati a persone decedute. Tre anni fa, per esempio, abbiamo effettuato una verifica incrociata tra l’elenco degli intestatari del pass disabili e i dati dell’anagrafe, scoprendo qualcosa come circa 300 pass disabili intestati a persone decedute ma non restituiti dai famigliari. Dopo quell’operazione di “pulizia” il fenomeno sembra essersi attenuato, ma occorre continuare a monitorare la situazione con costanza». Il sindaco promette nuovi parcheggi destinati a chi fa fatica a camminare o si trova su di una carrozzella. «Un altro aspetto della questione che l’amministrazione comunale intende sviluppare è quello della disponibilità di parcheggi per la sosta dei veicoli che trasportano disabili - spiega Guerini -: attualmente Lodi vanta un numero di posti auto per disabili significativamente superiore al limite minimo di legge ma occorre predisporne di ulteriori, soprattutto in prossimità delle sedi di alcuni enti pubblici e servizi di interesse generale. Ci impegniamo pertanto a effettuare una rilevazione puntuale delle necessità, anche in collaborazione con l’Anmic se lo riterrà opportuno, e a programmare di conseguenza i necessari interventi».
Greta Boni
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