William Bianchi aveva tutta la vita davanti. E invece la seguirà da lontano, in sella ad una bicicletta di nuvole. Per la scomparsa del giovane papà di Lodi, ex promessa giovanile dell’Amatori hockey, il cuore oggi votato al ciclismo con la Mulazzanese 2002, è il tempo del silenzio e delle lacrime. A Lodi, dove lo conoscevano in tanti; a Borgo San Giovanni, dove viveva da qualche anno con la sua compagna e il figlio di tre anni. Dolore e commozione tra i tanti che l’hanno conosciuto, ma anche tra gli amici e i parenti, stretti nel silenzio di una tragedia che annienta. Il cammino di William si è fermato a soli 38 anni su una strada di campagna tra Massalengo e Cornegliano, la provinciale 187. Per un destino infame e beffardo, lui, corridore per gambe e passione, era in sella ad uno scooter e percorreva la stretta striscia d’asfalto che attraversa la campagna e cuce i due paesi. A non lasciargli scampo, l’impatto violentissimo con un suv, all’altezza di una curva. Sull’asfalto William ha lasciato il suo respiro, nonostante tutti i tentativi di rianimarlo. E la disperazione ha preso in fretta il posto della paura per la sua sorte. Per una famiglia distrutta e un pugno di sogni infranti. Per la seconda vita che sta per nascere dall’amore con la sua compagna, dopo il primo figlio che gli aveva già regalato la gioia di essere padre. Per le nozze, imminenti, che avrebbero coronato il sogno d’amore tra il giovane William e la madre dei suoi figli. Perché quando la vita se ne va all’improvviso, sembra non esserci consolazione. Il cielo cupo di ieri mattina, quando qualche goccia di pioggia si è confusa con le lacrime, ha reso tangibile il lutto a Borgo. In via Einaudi, dove William viveva con la compagna, il tempo sembra essersi fermato. Non ci sono paramenti, la palazzina bianca e grigia è immobile e sospesa nel dramma. Per l’ultimo saluto, si aspetta il via libera dell’autorità giudiziaria dopo l’autopsia sul corpo del giovane papà con la passione per la famiglia e per lo sport. Ieri mattina, William e la sua compagna erano attesi in comune per le pubblicazioni di matrimonio. «Avrebbero dovuto venire mercolerdì, ma poi l’appuntamento era stato spostato a lunedì mattina - ricorda il sindaco di Borgo, Nicola Buonsante - : un destino crudele quello che se l’è portato via. Personalmente sono a fianco della famiglia. Il comune si mette a disposizione per qualsiasi necessità che potrà esserci, anche in futuro. Perché il dramma che vivranno due bambini costretti a crescere senza il loro papà è troppo grande».
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