“Dopo Guerini”, Colizzi lancia la primarie

Il presidente del consiglio comunale “scuote” il centrosinistra

«È tempo che Lodi abbia un suo parlamentare di centrosinistra. Una figura capace e che possa rappresentare un modello di buon governo di una città». Ad aprire il dibattito sulle future elezioni politiche è il presidente del consiglio comunale, Giampaolo Colizzi, che traccia il ritratto del candidato per Montecitorio. E il nome su cui scommette è il sindaco di Lodi, Lorenzo Guerini. «Ci saranno tempi e modi opportuni per discutere di tutto questo, ma credo che sin d’ora bisogna ragionare sugli scenari che verranno - afferma Colizzi -: il centrosinistra dovrà scegliere un nuovo candidato sindaco e io ritengo che questa decisione non possa che avvenire con lo strumento delle primarie di coalizione».

Ad animare il confronto nella maggioranza di Palazzo Broletto, è il leader del gruppo “Lodi con Guerini”, lista civica nata dalla storico stemma di “Alleanza per Lodi”. Per Colizzi è necessario cominciare a porre le basi del dopo-Guerini, con la selezione di una nuova figura di candidato alla guida della città. «Si facciano le primarie, ma le regole di queste consultazioni si stabiliscano oggi - sottolinea -. Come gruppo politico noi parteciperemo a queste elezioni aperte alle forze di coalizione in modo massiccio e organizzato, come è nostro costume. E daremo il nostro sostegno alla figura che porterà avanti il modello di città promosso da Guerini. In ogni caso sono convinto che un’inquadratura molto forte sulla candidatura futura non potrà che avvenire dall’attuale sindaco».

Intanto sono già diversi i pretendenti, che potrebbero aspirare a raccogliere l’eredità della guida di Palazzo Broletto. In “pole position” ci sono il vice sindaco, Giuliana Cominetti e tre assessori dell’attuale giunta municipale, tutti di area Pd (Andrea Ferrari con delega alla cultura, Simone Uggetti con delega ad ambiente e viabilità ed Enrico Brunetti con delega ai lavori pubblici). In monti puntano anche sull’attuale consigliere regionale Pd, Fabrizio Santantonio.

Il presidente del consiglio comunale ha anche aperto un fronte polemico con la segreteria Udc. «Prima delle elezioni del 2010 abbiamo cercato, come centrosinistra, d’instaurare un dialogo con la guida provinciale dell’Unione di centro, il segretario Rinaldo Pizzocri - afferma Colizzi - ma l’Udc ha deciso di correre da sola e alle urne su 31 candidati ben 13 hanno preso zero voti, quindi molte preferenze sono andate altrove e non di certo alla coalizione di centrosinistra. Un dialogo con l’Udc è stato tentato anche per le consultazioni di Codogno, ma senza risultati. E anche qui abbiamo assistito al “suicidio” politico dell’Udc. Premesso che ogni partito fa le scelte che ritiene più opportune e che all’interno di quella formazione ci sono figure di grande spessore, ritengo che con quella segreteria provinciale non si possa in alcun modo dialogare, per le sue incomprensibili posizioni di arroccamento».

Matteo Brunello

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