Droga e lucciole, preso latitante

È stato arrestato uno dei due latitanti, componenti dell’organizzazione che gestiva con base a Sant’Angelo un racket della prostituzione. L’uomo, un albanese residente proprio a Sant’Angelo, si era riparato in casa di parenti che, all’arrivo degli agenti, hanno invano tentato di nasconderlo sul balcone. Resta da acciuffare l’ultimo membro della banda, un marocchino, anch’egli residente nel borgo barasino.

Finora sono finite in manette dodici persone. Dieci sono stati condotti in carcere (uno era già agli arresti per altri reati), mentre per due, ai quali venivano contestati reati meno gravi, il giudice ha disposto gli arresti domiciliari.

L’operazione ha smantellato una banda dedita allo sfruttamento della prostituzione. Il capo era un albanese residente a Sant’Angelo, mentre altri, romeni e albanesi, erano attivi a Lodi e a Milano. Le donne venivano portate a Milano, fra via Padova e via Palmanova, e sulla Paullese in territorio di Zelo per “lavorare”, sia di giorno che di notte. Nei guai è finito anche un pensionato di 73 anni di Paullo, italiano, arruolato per accompagnare le ragazze nella metropoli. Qui ognuna di loro doveva pagare 25 euro al giorno al “boss” della zona per poter occupare il marciapiede. Il giro di affari è stato stimato dalla procura, che ha coordinato le indagini con il pm Delia Anibaldi, in circa 3mila euro al giorno.

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