Due anni e mezzo alla badante violenta
Era stata filmata di nascosto dal figlio della vittima, il tribunale ha ritenuto ammissibili
i filmati e ha acquisito anche testimonianze
Si è concluso in primo grado a Lodi con una condanna a due anni e sei mesi di reclusione il processo a carico di K.G., la badante ucraina oggi 62enne accusata di maltrattamenti in famiglia, lesioni e del furto di alcune tazzine, ai danni di una novantenne di Lodi che le era stata affidata perché la assistesse. La procura aveva chiesto 3 anni e 3 mesi, il giudice Vincenzo Picciotti ha prosciolto la badante solo per uno dei tre capi d’accusa, il furto, ritenendo che fosse necessaria una specifica querela. Se mai rientrerà in Italia, la badante, qualora questo verdetto venisse confermato, rischia di finire in carcere per il tempo necessario perché venga presentata e accolta l’istanza di misure alternative alla detenzione. La denuncia era scattata nell'agosto del 2012. Subito dopo essere stata convocata in questura, aveva fatto la valigia ed era tornata in Ucraina. Al momento è irreperibile.
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