Ecco il Decreto Draghi: «Sei milioni di studenti a casa da lunedì»
Confermato lo stop allo sci, promessi sussidi alle famiglie per i “congedi parentali”
Scuole chiuse in zona rossa e didattica a distanza per gli studenti di quelle gialle e arancioni che hanno oltre 250 casi di Covid-19 ogni 100 mila abitanti, per almeno 7 giorni di fila: sono sulla scuola le prime evidenti novità del primo Dpcm anti covid firmato dal presidente del consiglio Mario Draghi, nel segno della continuità con l’Italia “a zone” ideata nell’autunno scorso da Giuseppe Conte e sotto la pressione di una incombente terza ondata aggravata da varianti del virus più veloci e rese più inquietanti anche da provenienze esotiche. Il nuovo Dpcm “di Pasqua” avrà durata da sabato prossimo 6 marzo al 6 aprile, lunedì di Pasquetta. E, per cominciare, fino ad allora gli impianti di risalita per gli sciatori rimarranno fermi.
Ad annunciare le misure non è stato il premier ma i ministri della Salute e degli Affari regionali, Roberto Speranza e Mariastella Gelmini, accompagnati dai due titolari di Iss e Css, Silvio Brusaferro e Franco Locatelli. «Siamo ancora - rimarca Speranza - in una fase epidemiologica che non può essere sottovalutata e abbiamo davvero bisogno del contributo di tutti i cittadini: il comportamento delle persone è essenziale». La priorità, ripete Speranza «è la tutela della salute» tuttavia «siamo consapevoli dei sacrifici delle persone» costrette a interrompere le proprie attività «e il governo vuole essere vicino con atti concreti». Anche Gelmini difende il testo «frutto di un lavoro collegiale all’interno del governo, un lavoro di squadra». Inoltre, annuncia la ministra,«nel decreto sostegno abbiamo previsto risorse per 200 milioni di euro» per supporto alle famiglie sul tema dei congedi parentali.
Secondo i conteggi di Tuttoscuola sulla base degli attuali dati epidemiologici della Fondazione Gimbe, da lunedì prossimo 8 marzo oltre 6 milioni di studenti seguiranno le lezioni da casa, se i governatori regionali disporranno la sospensione delle attività in presenza dove vi siano più di 250 contagi settimanali ogni 100mila abitanti. , che prevede scuole chiuse nelle zone rosse e possibilità per i governatori di chiuderle in quelle arancioni e gialle.
«Scuole chiuse ma movida libera. Il nuovo Dpcm sembra dire esattamente questo. Con una mano si chiudono le scuole e con l’altra si elimina il divieto di asporto per tutti dopo le 18, favorendo così di fatto gli assembramenti nei luoghi della movida e nei pressi di bar e locali frequentati per lo più dai ragazzi. Se si consente l’asporto di bevande e drink si favoriscono gli assembramenti.Gli stessi ragazzi che il Governo dice di voler preservare dai luoghi del contagio, consentendo la sospensione delle lezioni in presenza, vengono di fatto autorizzati ad affollare i luoghi della movida», è invece il commento di Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell’Anci.
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