Ecco la Fondazione di Partecipazione Casa della comunità, così Lodi risponde a chi ha più bisogno
Alleanza tra Emmaus - espressione della Caritas Lodigiana - , Progetto Insieme, cooperativa Famiglia Nuova, Fondazione Bpl e Movimento lotta contro la fame nel mondo
Uniti a servizio dei più fragili, per combattere povertà ed emarginazione. E dare nuove risposte a chi fatica a mettere la cena in tavola, ha perso il lavoro o rischia di perdere l’abitazione. Nasce un’alleanza per il bene comune nel Lodigiano, grazie all’iniziativa di cinque realtà del sociale. Si chiama Fondazione di Partecipazione Casa della Comunità il nuovo soggetto attivo sul fronte della lotta a povertà e fragilità diverse, presentato giovedì scorso nella sede della Fondazione Bpl. L’atto formale di riconoscimento della personalità giuridica alla Fondazione da parte della prefettura risale al 16 giugno scorso, ma la genesi risale al novembre scorso. L’iniziativa è promossa da associazione Emmaus - espressione della Caritas Lodigiana - , Progetto Insieme, cooperativa Famiglia Nuova, Fondazione Bpl e Movimento lotta contro la fame nel mondo (Mlfm). «Le presenze numerose di oggi danno il senso di cos’è la Fondazione di Partecipazione Casa della Comunità - ha spiegato Paolo Landi di Progetto Insieme, anche presidente della neonata Fondazione, mentre vice presidente è Mariarosa Devecchi di Famiglia Nuova - : è un istituto originale, il primo in provincia di Lodi e uno dei pochi in Italia. Ed è sintesi ottimale, in unico ente, dell’elemento patrimoniale tipico delle fondazioni, con quello di intervento personale tipico delle associazioni: una forma aperta a far confluire in essa tutte quelle entità che hanno risorse patrimoniali e umane per indirizzarle al bene comune, unendo entità pubbliche e private di varia natura». La Casa della Comunità dà attuazione del progetto presentato nel 2018 a Fondazione Cariplo nei bandi emblematici, che permette oggi di avere a disposizione un patrimonio di un milione di euro.
L’obiettivo è lavorare su quattro fragilità umane - le povertà alimentare, abitativa, lavorativa e educativa-formativa - perché «pensiamo che siano binari assolutamente intersecati gli uni agli altri e tendenzialmente i destinatari di servizi di assistenza di questo tipo hanno bisogno di più risposte». L’ambito di lavoro è della diocesi di Lodi e gli organi della Fondazione sono l’assemblea - costituita da tutti i soci, fondatori, partecipanti e sostenitori - , il comitato di indirizzo stabilisce le linee strategiche di intervento ed è formato da Carlo Bosatra (direttore Caritas Lodigiana), Duccio Castellotti (presidente Fondazione Bpl), Antonio Colombi (Mlfm), Mariarosa Devecchi (presidente Famiglia Nuova) e Paolo Landi (Progetto Insieme). Il comitato direttivo - organo operativo - è costituto da Beatrice Aletti, Lorenzo Musitelli, Maurizio Piacentini, Ezio Rana e Cirio Vajro, anch’essi espressione dei soci fondatori. La Fondazione ha un segretario che è Eugenio Bracchi e un collegio sindacale, l’unico remunerato, che vigila sulla corretta gestione economico-finanziaria, presieduto da Gianluigi Corsi e composto da Anna Maria Scaglioni ed Emanuele Fasani. L’auspicio è che anche gli enti pubblici - per esempio i Comuni - si aggiungono alla task force contro la povertà.
Il primo passo concreto, e visibile in città, toccherà la zona Albarola, dove sorgerà il nuovo emporio solidale della Casa della Comunità. Sarà la povertà alimentare uno dei primi ambiti di intervento della neonata Fondazione di Partecipazione. «L’ambito alimentare è quello su cui abbiamo iniziato a muovere i primi passi con il centro di raccolta solidale del cibo e l’evoluzione sarà l’acquisto di un immobile già individuato in zona Albarola che permette di coniugare più bisogni: avere un magazzino per stoccare gli alimenti, uno spazio dedicato alla creazione di un piccolo emporio solidale, gli spazi necessari al transito dei veicoli e una zona a verde utilizzabile per gli eventi, oltre alla palazzina che ospiterà gli uffici della Fondazione» ha spiegato Paolo Landi. Dopo l’acquisto, si avvieranno anche i lavori di ristrutturazione per creare l’emporio solidale, che sarà simile a uno spazio commerciale dove andare a fare la spesa, senza però utilizzare il denaro. Gli utenti avranno una tessera con i punti. Attualmente sono 1.300 le persone che ricevono pacchi alimentari a Lodi, con l’emporio solidale potranno scegliere direttamente ciò di cui hanno più bisogno. Si farà fronte anche ai bisogni abitativi.
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