Due anni di lavori, un investimento di 140 milioni di euro, 16 chilometri e mezzo di asfalto. Sono i numeri della quarta corsia dell’Autostrada del Sole, prevista fra il casello di Lodi e la barriera di Milano Sud, nei comuni di Borgo San Giovanni, Cerro al Lambro, Lodi Vecchio, Melegnano, San Giuliano Milanese, San Zenone al Lambro, Tavazzano con Villavesco. Il progetto di Autostrade per l’Italia punta a potenziare l’A1 in uno dei tratti in cui si prevede un aumento dei flussi di traffico nei prossimi anni. L’obiettivo, ambizioso, dovrebbe vedere il taglio del nastro della quarta corsia in corrispondenza con quello della Tem: nel territorio di Cerro è infatti prevista la connessione tra la A1 e la Est Esterna. Il tutto dunque prima di Expo 2015. Ma per il momento, in attesa di date ufficiali sull’inizio dei cantieri della quarta corsia, questa sembra essere più che altro una speranza degli addetti ai lavori. Nel frattempo il progetto di ampliamento dell’A1 potrebbe subire un’accelerazione nei prossimi mesi.
La “road map” del progetto
Ieri la regione Lombardia (assessorato alle Infrastrutture) ha fatto il punto della situazione. Lo scorso 11 luglio il Pirellone ha dato il via libera alla compatibilità ambientale dell’opera. Ora si attende il decreto del ministero dell’Ambiente, che potrebbe arrivare entro fine 2012. Poi si riunirà la conferenza dei servizi fra gli enti coinvolti: dalla Regione non si attendono particolari problematiche. Quanto ai cantieri, la “stazione appaltante” sarà un soggetto privato (Autostrade per l’Italia) e dunque si dovrebbero evitare le tradizionali lungaggini della pubblica amministrazione. Unico dubbio i costi: si parte da 140 milioni, che potrebbero aumentare in sede di conferenza dei servizi.
Il “diktat” della regione
Non ci sono tempi certi per l’avvio dei lavori. Ma la sensazione è che il progetto abbia la strada spianata. Non è un caso che la Regione abbia “obbligato” il Comune di Lodi Vecchio (uno di quelli più critici verso l’ampliamento) a inserire la quarta corsia nel Piano di governo del territorio. «Non ci sentivamo tutelati dalle opere di mitigazione e dunque non avevamo inserito l’opera nella nostra pianificazione urbanistica - ha spiegato il sindaco Giancarlo Cordoni -, la Regione nel parere espresso sul nostro Pgt ci ha però chiesto di inserire la quarta corsia: non siamo dei don Chisciotte e dunque ci adegueremo. Ma i dubbi rimangono». Il tema delle mitigazioni è uno dei nervi scoperti. Lo ammette il sindaco di Borgo San Giovanni (che tuttavia non è contrario a priori all’opera): «Il progetto sta andando avanti - ha detto Nicola Buonsante - da parte nostra ci siamo limitati a chiedere maggiori tutele».
Provincia contro provincia
Tra i sostenitori della quarta corsia, oltre ai costruttori che intravvedono la possibilità di acquisire nuovi appalti, c’è la Provincia di Lodi. La Provincia di Milano, invece, ha una posizione ben differente. Ma andiamo con ordine. L’assessore alla viabilità della Provincia di Lodi, Nancy Capezzera, ieri ha spezzato una lancia a favore dell’intervento: «Siamo di fronte a una grande opera, attesa da anni - ha affermato -. Prima dell’estate la Provincia di Lodi ha inviato in Regione le sue osservazioni al progetto, collegate soprattutto alle opere di mitigazione: abbiamo ricordato al Pirellone che siamo ancora in attesa delle mitigazioni ambientali promesse per il nuovo casello dell’A1 e per la Tav. Quanto alle polemiche di certi sindaci (il riferimento è alla posizione critica di Cordoni, ndr), le loro argomentazioni circa il consumo di suolo in questo caso sono deboli, perché non tengono conto dell’importanza strategica dell’Autostrada del Sole». Infine la tempistica: «La Tem dovrà essere pronta per giugno 2015, perché altrimenti scatterebbero delle penali. Non avrebbe senso aprire la Tem senza avere la A1 potenziata, considerato che le due autostrade si intersecheranno». Differente la posizione dell’assessore alla viabilità della Provincia di Milano, Giovanni De Nicola: «La quarta corsia tra Milano e Lodi è inutile perchè non giustificata dal carico di traffico. Sarebbe stato meglio intervenire sul tratto San Giuliano-San Donato, molto più congestionato. Siamo comunque in attesa della conferenza di servizi. La chiusura dei cantieri dell’A1 in contemporanea con quelli della Tem avrebbe una sua razionalità».
Impatto archeologico “alto”
Lo studio di impatto ambientale dell’opera (disponibile sul sito Internet del ministero dell’Ambiente) indica che esiste una “situazione di impatto archeologico alto riconducibile alla prossimità alla città romana di Lodi Vecchio, alla Via Emilia e a tracce della centuriazione”. A supporto della fase di progettazione è stato inoltre effettuato uno studio sui flussi di traffico. Ecco gli scenari delineati per il tratto di A1 interessato dal progetto, alla luce anche dell’entrata in funzione di Tem e Brebemi: 103.500 veicoli al giorno nel 2015, 111.100 veicoli al giorno nel 2025 e 119.200 veicoli al giorno nel 2035. La crisi economica (o l’eventuale ripresa) potrebbero tuttavia modificare questi scenari.
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