n Tempo agli sgoccioli per la presentazione delle liste in vista delle elezioni amministrative. I cittadini di sei comuni potranno scegliere il loro sindaco il 6 e il 7 maggio, ma per gli “addetti ai lavori” impegnati nella competizione settimana prossima scadrà il termine per consegnare tutta la documentazione. Le candidature, infatti, dovranno pervenire agli uffici nei giorni di lunedì 2 aprile dalle 8 alle 20 e martedì 3 aprile dalle 8 alle ore 12. Il turno di ballottaggio è previsto due settimane dopo il voto, il 20 e 21 maggio.
Tra Lodigiano e Sudmilano sono circa 60mila i cittadini chiamati alle urne, in una sfida che questa volta ha sancito la fine delle “nozze” tra Pdl e Lega nord.
Ecco una veloce carrellata sulle decisioni dei primi cittadini uscenti. Nel Lodigiano tutti gli occhi sono puntati su Sant’Angelo, probabilmente la sfida considerata più “calda”: il sindaco uscente, Domenico Crespi, correrà anche in questa tornata ma con l’appoggio del Pdl, una decisione che ha provocato più di un ma di pancia nel partito. Anche Castiglione rinnoverà l’amministrazione, pure in questo caso non sono mancati i colpi di scena: il primo cittadino uscente, Umberto Daccò, ha preferito fare un passo indietro dopo che la sua famiglia è stata colpita da un lutto. Così, Pd e Pdl si ritrovano insieme all’interno della stessa lista con Carla Zanelotti come candidato, uno strano “matrimonio” smentito dai vertici provinciali dal momento che nessun componente risulta essere ufficialmente iscritto. A Valera Fratta il sindaco Giorgio Bozzini cercherà di portare a casa il secondo mandato. Nel Sudmilano altri tre Comuni parteciperanno alle elezioni. A San Donato Mario Dompè si farà da parte, al suo posto scenderà in campo Marco Zampieri ma con la stessa tattica: una lista civica che incassa il sostegno del Pdl.
Dresano assisterà alla corsa di Vito Penta, il vice del primo cittadino uscente Mario Valesi per ora è l’unico candidato in pista, mentre a Melegnano Vito Bellomo cercherà di conquistare ancora una volta la fascia tricolore.
Questa volta i Comuni dovranno rispettare le nuove norme che tagliano le spese degli enti locali, a partire dalla riduzione di circa il 20 per cento del numero dei consiglieri e degli assessori comunali. Nessuna speranza, invece, per le elezioni provinciali, come stabilito dal decreto Salva Italia.
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