
«Eri un raggio di sole, ora non ridi più»
I genitori piangono Valentina nella camera ardente
«Valentina era un raggio di sole, rideva in continuazione. Adesso non ride più». Piange la mamma di Valentina Dilda, insieme al papà. Piegati sulla bara, disperati. La vita della 19enne di Casalmaiocco si è spenta all’improvviso. Sabato, alle 7.55, la ragazza si è schiantata contro lo spigolo del tunnel della tangenziale, a San Bernardo. Una morte la sua, che resterà senza un perché. Valentina era appena arrivata al liceo, lo scientifico del San Francesco, quando, senza aspettare il suono della campanella, è risalita in macchina e ha imboccato la tangenziale, in direzione Milano. I genitori la immaginavano a scuola, i compagni la aspettavano, in classe. Lei, invece, all’insaputa di tutti, era là, sulla strada, con il largo sorriso in direzione del cielo. Cosa sia successo davvero resterà per sempre un mistero. «Non abbiamo ricevuto nessuna chiamata da Valentina - spiegano i genitori -, che ci avvertisse che tornava a casa o che non stava bene». La giovane ora è là, nella bara, con una grande collana dorata a forma di cuore che le incornicia i lunghi capelli neri. «Era bellissima», si dispera papà Dilda. «Valentina amava i cuori sotto tutte le forme, collane, braccialetti, ciondoli - dice la mamma -. Le piacevano tutte le cose dolci, aveva un sorriso per tutti». A partire con lei sarà anche un peluche vestito di rosa che porta la scritta “forever”, per sempre. «È quello che aveva con sè nel letto l’ultima sera - dice la mamma -. Valentina non si meritava questo». I funerali saranno mercoledì, alle 15, nella chiesa parrocchiale di Casalmaiocco. A celebrarli sarà il parroco don Maurizio Anelli, insieme ai religiosi del San Francesco e ad altri sacerdoti scelti dalla famiglia. Il rettore del San Francesco padre Giovanni Giovenzana ha già organizzato dei momenti di preghiera per Valentina, riservati alla scuola. «Era una ragazza molto solare, amica di tutti - ricorda la docente di lettere Ornella Invernizzi -. Ha lasciato i compagni nello sconforto più totale. Tutti i ragazzi sono disperati. Era arrivata in terza, prima frequentava il liceo Gandini». Parlava sempre della sorella più piccola. «L’aspetto più rilevante è che aveva un bel carattere - precisa l’insegnante - , un atteggiamento positivo verso le cose. Era una giovane piena di vita. L’anno scorso aveva partecipato al corso di teatro e aveva messo in scena, insieme ai compagni, lo spettacolo “Sogno di una notte di mezza estate”. Anche questa era stata per lei occasione per fare nuove amicizie». I compagni hanno lasciato dei fiori sul suo banco, insieme alle foto e ai pensieri che leggeranno durante la cerimonia funebre. Ieri, tanti suoi compagni di quinta, ma anche delle altre classi, hanno partecipato alla preghiera, nella camera ardente dell’ospedale. Denisee, Irene, Diletta, Lucrezia e Martina erano le sue amiche di terza. «Abbiamo conosciuto Valentina nel corso di teatro - dicono -, un’attività finalizzata a capire chi siamo veramente e a metterci a nudo, per questo la conoscevamo bene. È bello ricordare Valentina come la nostra Titania, la regina delle fate che rappresentava nello spettacolo. Lei era proprio così, la regina della primavera. Quando c’era lei tutto sorrideva, tutto era allegro». «Era un angelo - dice Marzio -, venerdì mattina mi aveva regalato il suo ultimo sorriso». «Le ero molto affezionato - aggiunge Federico -, l’anno prossimo si sarebbe iscritta a lingue, non so cosa sia successo». Il compagno Edoardo Lupo Bonifati è affranto, ha affidato a Facebook un lungo pensiero. Dà l’idea di un ragazzo disperato, che si chiede perché.
Cristina Vercellone
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