Un anno e 10 mesi di carcere per Stefano Sommi, 50 anni, ex direttore tecnico della Aboneco di Mortara, e per Claudio Samarati, 47 anni, ex dirigente del settore ambiente della Provincia di Lodi; un anno e 6 mesi per Maria Rosa Zorzolo, 51 anni, ex legale rappresentante e amministratore della Aboneco, e per Damiano Gritti, 44 anni, ex responsabile per i rifiuti della Provincia; e nove mesi per Angelo Ugoni, ex comandante della polizia provinciale. I primi per falso ideologico e truffa, l’ex comandante solo per falso. Queste le richieste di pena avanzate ieri dal pm milanese Paolo Filippini, già titolare dell’inchiesta lodigiana sulla presunta bonifica gonfiata all’ex Robur - Eurotecno di Lodi, cascina Carazzina, e applicato dalla procura generale per la requisitoria finale di un processo che si è aperto solamente nel 2011 anche se i fatti, 944mila euro spesi per una messa in sicurezza che secondo la guardia di finanza poteva costare molto meno, datano tra l’inizio di gennaio e la metà di giugno del 2006. Se per le difese i calcoli della prescrizione potrebbero essere presto fatti, per la pubblica accusa si è comunque trattato di un episodio “figlio” di Rifiutopoli. Quantomeno per quanto riguarda l’inchiesta: Gritti e Samarati, interrogati dopo gli arresti del 2007 a proposito di alcuni viaggi in Romania, avevano dichiarato di essere impegnati come tecnici nello sviluppo di una centrale a energie rinnovabili per conto di una consorzio che secondo la procura faceva capo a Stefano Sommi. Lo stesso nome, sottolinea il pm, che poi ricompare nell’Aboneco. Samarati avrebbe anche usato questa consulenza per giustificare il possesso di circa 5mila euro in contanti, «cambiati a Timisoara». «Erano consulenze clandestine, che evidenziano l’infedeltà dei funzionari, perché non rese note alla Provincia», secondo Filippini.
E nel 2006 Gritti e Samarati si trovano a firmare anche gli “statini” quotidiani che attestavano quanti mezzi e quali uomini erano nel cantiere per la messa in sicurezza della roggia Bardana - Filippina, impregnata di gasolio perché un serbatoio della ex Robur, in fallimento, si era riempito di acqua piovana ed era poi tracimato. Secondo l’ex presidente del tribunale civile Pierluigi Stolfi i 944mila euro pagati dalla Provincia per la bonifica erano una cifra «esosa» e «non concordata con il curatore»: così il giudice si era opposto all’ammissione della Provincia come creditore nel fallimento Eurotecno e aveva segnalato l’accaduto alla procura, nel 2008. Filippini si è imbattuto ancora in Sommi e la Finanza ha acquisito tutta la contabilità dell’Aboneco relativa al 2006. Contestando che c’erano uomini e mezzi con il dono dell’ubiquità, presenti a Lodi ma anche in altri cantieri nello stesso momento. «Errori contabili», secondo testimoni della difesa. «La contabilità è lo specchio di un’impresa» ha invece rimarcato il pm, evidenziando altri numeri a supporto della tesi accusatoria dei costi dolosamente gonfiati. Il processo è stato poi aggiornato: nella prossima udienza, toccherà alle difese. Fallimento Madital e Provincia si sono costituite parte civile. Il pm ha chiesto che i condannati siano chiamati a risarcire tutti i 944mila euro, e non solo eventuali differenze rispetto ai costi che saranno ritenuti reali.
© RIPRODUZIONE RISERVATA