«Faceva la maga»: una 75enne di Peschiera finisce a processo per truffa

Un pensionato sporge querela dopo aver “prestato” 132mila euro alla donna che a Lodi è stata rinviata a giudizio

Le ha fatto diversi bonifici, in più anni, per un totale di 132mila euro, poi però ha sporto querela per truffa accusandola di aver voluto quei soldi in cambio di consigli su integratori alimentari e di rituali magici, in particolare la “benedizione” di una maglietta.

A rivolgersi alle forze dell’ordine, tre anni fa, era stato un pensionato di Novara, che sostiene di essersi incontrato più volte nel Sudmilano con una donna di Peschiera Borromeo alla quale aveva chiesto aiuto perché soffriva di intestino rallentato. Non è chiaro per quale motivo sedicente vittima di truffa fosse arrivata dal Piemonte fino nel Sudmilano, e non una ma più volte, ma secondo la ricostruzione della difesa dell’imputata, una 75enne di peschiera Borromeo, i due erano semplicemente amici, e lo sarebbero rimasti per diversi anni. Fino a quando l’uomo aveva sporto querela, indicando la data del primo incontro addirittura nel 2014, e accompagnando la sua versione con le ricevute di una serie di bonifici bancari dalle quali risulta che l’uomo aveva versato alla 75enne l’ingente somma, in più tranches, sempre indicando, come causale, “prestito”. Non è emersa finora nessuna scrittura in cui alla donna venissero imposti termini per la restituzione del denaro, e non risulta neppure che l’uomo abbia avviato procedure civili per ottenerla.

Secondo l’accusa, il novarese si sarebbe rivolto alla donna di Peschiera, quasi sua coetanea, chiedendole di essere guarito dai disturbi intestinali. La donna gli avrebbe consigliato l’acquisto di integratori alimentari (fibre, fermenti lattici: preparati che si trovano anche nei supermercati) e in un’occasione avrebbe “benedetto” una maglietta suggerendogli di indossarla per ottenere beneficio per i suoi problemi. La Procura di Lodi aveva archiviato l’indagine non ravvisando ipotesi di reato, il novarese si era quindi affidato a un’avvocatessa, Barbara Cocco, che si era opposta e aveva ottenuto dal Gip Isabella Ciriaco l’ordine di nuovi approfondimenti investigativi. Cui era seguita la richiesta di rinvio a giudizio della peschierese per l’ipotesi di truffa aggravata, e, ieri, il rinvio. Secondo il difensore della donna, l’avvocato Angelo Farina di Lodi, a questo punto dovrà essere il processo, al via a settembre, a provare a chiarire quanto accaduto: «Non mi risulta proprio che questa donna, pensionata a sua volta, fosse conosciuta come “maga”», taglia corto il difensore.

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