Falsi messaggi dalle banche diventano truffe: ecco come difendersi
Manuale in dieci passi per non finire in mano ai delinquenti informatici
Si moltiplicano i casi di lodigiani e sudmilanesi che si trovano con i conti correnti alleggeriti da bonifici non richiesti e destinati sistematicamente all’estero. Tutti giurano di essere sempre attenti, di non dare mai le proprie credenziali a sconosciuti, men che meno al telefono o su Internet, tutti giurano di non cascarci. Eppure, a cascarci sono in tanti, perché la truffa è orchestrata davvero in maniera intelligente e credibile. Diversi sono i vademecum e le indicazioni per evitare di cadere nei tranelli informatici. Ecco quello fornito dalla stessa Intesa Sanpaolo, una delle banche colpite, con l’integrazione di alcune ulteriori precisazioni arrivate dal confronto con le associazioni dei consumatori e dai consigli della polizia postale.
1 - Non comunicare mai a nessuno i codici personali di accesso o quelli ricevuti via Sms per la conferma delle operazioni. La banca non richiede mai dati sensibili attraverso e-mail, sms o telefono. Una richiesta di questo tipo è il primo segnale di trovarsi di fronte a una truffa.
2 - Verificare sempre che la modalità, l’indirizzo o il numero di telefono dal quale è arrivato il contatto sia lo stesso delle normali comunicazioni ricevute dalla banca (anche verificando nello storico dei propri messaggi o sulla rubrica del telefono). Anomalie, leggere modifiche o errori di battitura (anche nei testi dei messaggi) devono far scattare il campanello d’allarme.
3 - Non cliccare mai su link interni a messaggi o sms che si presume siano arrivati dalla banca, che abbiano a che fare con richieste di dati sensibili. Si tratta di una frode con cui si viene indirizzati su siti-civetta.
4 - Per accedere al sito della banca o del mobile banking si digiti sempre l’indirizzo Web delle pagine che si vogliono visitare o si richiamino dai propri Preferiti del browser, senza mai accedervi da link segnalati in messaggi. In caso di anomalia (sito irraggiungibile o pagine che non si aprono), si contatti la filiale della banca o il servizio clienti.
5 - Non si diano informazioni sensibili via telefono a presunti operatori della banca, e mai i propri codici di accesso personali. Se invitati a immetterli nella pagina web o nella schermata dell’home banking, le pagine si richiamino come indicato nel punto precedente. In caso di anomalia (sito irraggiungibile o pagine che non si aprono), si interrompa l’operazione, si chiuda la telefonata e si contatti la banca attraverso canali ufficiali. Senza usare per richiamare il numero “sospetto” da cui è arrivata la telefonata.
6 - Nel caso si riceva una telefonata da un operatore della banca con richieste “anomale” o di dati sensibili, si interrompa la conversazione chiudendo la telefonata. Quindi si ricontatti il numero verde o il servizio bancario prescelto, recuperando il numero esclusivamente dai canali di informazione ufficiali della banca.
7 - Se si ricevono comunicazioni che sembrano sospette si cancellino i messaggi, gli sms o le mail. Per contattare la banca si utilizzino solo i canali ufficiali.
8 - Nel dubbio di essere sotto tentativo di truffa, si contatti subito la banca, la filiale di riferimento o il servizio clienti, senza attendere chiamate o altre comunicazioni dalla banca, ma agendo subito in prima persona solo con contatti su canali ufficiali.
9 - Si mantengano anti-virus e sistemi anti-spam attivi e aggiornati sui propri dispositivi, molti software sono in grado di bloccare i tentativi di truffa alla fonte.
10 - È sempre bene restare informati sulle frodi informatiche attraverso le notizie di stampa e le informazioni che tutti i siti Internet istituzionali delle banche offrono in sezioni dedicate, nonché sul sito della polizia postale.
E ovviamente quando si subiscono truffe bisogna subito avvertire polizia, carabinieri o guardia di finanza
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