Fattura dell’acqua da 79mila euro per il tribunale: «C’è una perdita»
Lodi, chiesto un controllo urgente al Broletto, che è proprietario dell’edificio
Quando lunedì scorso è arrivata la bolletta della Sal nell’ufficio del tribunale di Lodi preposto alla gestione dei pagamenti delle utenze, cui fa fronte il ministero della Giustizia, nessuno si era allarmato, fino a quando è venuto il momento di inserire la cifra nel computer per le successive frasi burocratiche e ci si è resi conto che si trattava di una somma quasi cento volte superiore rispetto al solito: 79mila euro per tre mesi di acqua e canone di depurazione. È vero che il palazzo di giustizia di Lodi, edificato all’inizio degli anni Novanta, conta tantissimi servizi igienici, ma una cifra del genere non si era mai vista, e a maggior ragione non aveva nessuna motivazione in questo periodo nel quale vengono ancora preferite, nel civile, le udienze in collegamento da remoto e i ritmi del penale limitano le attese di parti e testimoni.
L’unica ipotesi è che si sia una perdita a valle del contatore. «Segni evidenti di dispersioni idriche però non ce ne sono - spiega il presidente Angelo Gin Tibaldi - sarà necessario un intervento di tecnici per cercare di capire dove è il problema, è una somma non compatibile con l’utilizzo di acqua che può fare un palazzo di giustizia».
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