Andrea Ferrari ha sporto denuncia-querela contro il direttore di Libero per il titolo “Bastardi islamici” apparso sabato sulla prima pagina del quotidiano.
All’indomani degli attentati terroristici che hanno sconvolto Parigi, Andrea Ferrari, assessore del comune di Lodi con delega alla pace, ah deciso di dare battaglia legale a Maurizio Belpietro.
«So che alcuni hanno già sporto querela contro questo titolo che non può che suscitare indignazione - prosegue l’assessore -. Belpietro vive protetto da una scorta - dice - ma chi lavora sul campo a favore del processo di integrazione si trova, a causa di episodi come questi, in seria difficoltà. E tutto per vendere qualche migliaio di copie in più, quando in realtà, il contenuto dell’articolo non si distanziava molto da quello di qualunque altro giornale».
Andrea Ferrari, che è anche presidente del Coordinamento nazionale Enti locali per la pace e i diritti umani, formula l’ipotesi che si configurino i reati previsti dalla legge 205 del 1993 (“Misure urgenti in materia di discriminazione razziale, etnica e religiosa”, cosiddetta “legge Mancino”) e dall’articolo 403 del Codice penale (“Offese a una confessione religiosa mediante vilipendio di persone”). «Carlo Levi ammoniva che le parole sono pietre - dichiara Ferrari - e quelle scagliate da Libero colpiscono duramente il senso di rispetto per ogni confessione religiosa non solo stabilito dalla legge ma che sta alla base di una società aperta e democratica. Il tentativo di confondere l’opinione pubblica, strumentalizzando lo sconcerto e la paura suscitati dai tragici avvenimenti di Parigi, indicando tutti gli islamici, indistintamente, come colpevoli della strage, è una scelta irresponsabile, che non può essere giustificata con la libertà di espressione».
© RIPRODUZIONE RISERVATA