Il Gandini e il Verri si confermano scuole di eccellenza. A dirlo sono i risultati delle prove Invalsi. La media dei voti ottenuti nei due licei lodigiani, sia in italiano che in matematica, è superiore a quella nazionale e lombarda. «Nella prova di italiano - spiega la docente Anna Locatelli - la media dei due licei lodigiani è stata di 81,6 contro una media dei licei lombardi di 80,7 e dei licei italiani di 78,3. In matematica, invece, mentre la media dei licei italiani si arresta al 53,3 e quella dei licei lombardi al 56.8, la media dei nostri due licei sale al 62,1: lo spread (questa volta usato in chiave positiva, ndr) è ancora più significativo».
Qualunque genitore abbia a che fare con la scuola elementare o media ha acquisito negli ultimi anni una certa familiarità con le prove Invalsi (Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione). «Al termine dell’anno scolastico 2010-2011 - spiega Locatelli -, l’Invalsi ha realizzato la misurazione degli apprendimenti degli studenti, per la prima volta, nelle classi II della scuola secondaria superiore, mediante prove oggettive sottoposte ad un campione di scuole statisticamente rappresentativo. Anche le classi seconde del liceo scientifico Gandini e le parallele del liceo classico Verri ( fino allo scorso anno ancora chiamate V ginnasio , ndr) hanno partecipato alla prova, con risultati di ottimo livello, che attestano la serietà dell’offerta didattica dei due istituti cittadini e il grado di preparazione raggiunto dagli studenti. I risultati, che vengono restituiti alla scuola sotto forma di media del punteggio conseguito per classe (e non di risultati per ogni singolo studente, ndr), consentono di ottenere un’informazione oggettiva sul livello di conoscenze teoriche e di capacità applicative realmente acquisite, relativamente ad alcuni aspetti fondamentali di due discipline, l’italiano e la matematica».
Parole di soddisfazione sono arrivate anche dal preside Abele Bianchi. I risultati parlano da soli. I due licei si sono attestati ai vertici, non solo nel confronto con i licei, ma anche con la media degli altri istituti. Qui, in italiano, il punteggio lombardo si è fermato a 73,5, contro l’81,6 delle scuole lodigiane. Negli istituti del Nord Ovest il punteggio è stato di 73,3 e nelle altre scuole d’Italia di 69,8. Per quanto riguarda la matematica dove nei licei lodigiani la media è stata di 62,1, il punteggio nelle altre scuole della Lombardia è stato di 52,2, nelle altre scuole del Nord Ovest di 51,4 e in quelle italiane di 47,9. «Al di là delle polemiche che molteplici fraintendimenti hanno suscitato su questo tipo di prove, di fatto esse costituiscono un feed back utile anche per il docente che può disporre di uno strumento mirato per valutare alcuni aspetti della materia - spiega Locatelli -. Verificare la capacità di comprensione di un testo letterario, scientifico o semplicemente informativo attraverso quesiti di tipo logico, lessicale o grammaticale induce a focalizzare una parte della didattica sulla reale comprensione di quello che si legge, scongiurando impressionismi e parzialità, così come il passaggio dall’astrazione alla soluzione di problemi concreti di vario genere immerge la matematica nell’ambito esperienziale dello studente. A due condizioni: che i docenti promuovano sistematicamente l’interesse degli studenti in questa direzione, preparandoli nel corso della normale attività didattica a prove oggettive e che, in ogni caso, i risultati di questo tipo di prova si affianchino alla molteplicità di elementi di valutazione di cui un consiglio di classe può e deve disporre per decretare il successo scolastico dei propri studenti».
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