Già eseguita l’autopsia su Gatti
Secondo il primario procedure corrette per il 35enne morto dopo il ricovero a causa di dolori addominali. Buvoli: «L’esordio di questa malattia è subdolo»
Eseguita ieri l’autopsia sul corpo di Valentino Gatti. Il 35enne è deceduto sabato mattina per una dissecazione dell’aorta, dopo circa 5 ore e mezzo all’ospedale di Lodi e un intervento chirurgico a San Donato. I famigliari, che si sono affidati all’avvocato Francesco Militerno, hanno denunciato l’ospedale Maggiore. Secondo papà Ermanno il figlio sarebbe stato troppo tempo al pronto soccorso. Erano le 18.30 di venerdì quando la fidanzata di Gatti è rientrata nella casa di via don Gnocchi, nella quale vivevano e ha trovato il suo Valentino steso sul letto pieno di dolori. Stava cambiando una lampadina quando ha incominciato a sentire dei forti dolori addominali. La fidanzata ha chiamato il 118,
Arrivato alle 19 in ospedale, raccontano i famigliari nella denuncia presentata ai carabinieri, il 35enne è stato trasferito, a mezzanotte e mezza a San Donato, dopo «l’arrivo degli esiti degli accertamenti precedentemente eseguiti». Alle 2.30 è stato operato, ma terminato l’intervento, alle 4 e mezza, i medici hanno scosso la testa: il ragazzo, hanno detto, non poteva sopravvivere. Alle 9.30, infatti, Gatti è morto. Se il 35enne fosse stato trasferito prima a San Donato si sarebbe salvato? I medici di Lodi hanno fatto tutto quello che dovevano fare? A stabilirlo sarà l’autopsia. Ieri mattina il pubblico ministero Sara Mantovani ha affidato l’incarico per l’esame autoptico allo specialista dell’istituto di medicina legale di Pavia, Marco Ballardini, il medico che eseguì l’autopsia sul corpo della 26enne Chiara Poggi, assassinata a Garlasco. «Stiamo facendo le valutazioni - si è limitato ad affermare il medico -, non possiamo ancora dire nulla».
Il 18 ottobre l’Azienda ospedaliera effettuerà un audit interno per capire se ci sono stati degli errori.
Il Pronto soccorso guidato da Maurizio Buvoli, però, si è già mosso autonomamente. «Abbiamo fatto una riunione - spiega il responsabile del reparto -. Il pronto soccorso ha fatto un accertamento diagnostico nei tempi giusti per un caso che era disperato. Gli esiti degli esami sono arrivati nei tempi che servono. Non credo siano arrivati a mezzanotte e mezza, anche se in questo momento non ho presente la tempistica. Il paziente però è stato valutato in codice giallo; gli operatori gli hanno fatto gli esami e la tac, l’hanno fatto visitare dal chirurgo e poi sono state approntate le misure per il trasferimento. Non era una cosa che si potesse trattare a Lodi. L’esordio di questa malattia è molto subdolo, i sintomi sono generici. Si tratta di una diagnosi rarissima in un soggetto giovane. È stato fatto tutto subito però. Se fosse successo a una persona di 85 anni nessuno avrebbe detto nulla, ma mi metto nei panni dei genitori». La fidanzata di Gatti, originaria del Camerun, è ancora sotto choc. «Più ci penso più mi fa male - dice -. A Valentino piaceva molto andare in moto. La data non era ancora decisa, ma volevamo sposarci e avere dei bambini. Ne parlavamo spesso».
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