GIOVANI FUORI CONTROLLO Violenze, aggressioni e rapine a Lodi: ecco la mappa delle zone “calde”

Sono almeno 4 i luoghi più a rischio, in primo piano giardini e stazione

La rissa di sabato sera è solo l’ultimo episodio in ordine di tempo di una scia di violenza tra giovani in città. Casualmente, ma forse non troppo, guardando Lodi dall’alto sarebbero quattro le zone ad alta gradazione e in cui si concentrano solitamente piccoli e grandi fatti delittuosi con coinvolti adolescenti e neo maggiorenni.

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Se i fenomeni violenti tra piazza Mercato e corso Umberto I costituiscono una triste consuetudine estiva del fine settimana, diverso è il discorso invece per il quadrilatero che comprende stazione ferroviaria, terminal bus, via Polenghi e viale Dante: nel corso dell’ultimo anno infatti agenti della questura e carabinieri sono intervenuti più volte per ricostruire rapine, aggressioni e episodi di spaccio che hanno visto coinvolti giovani e giovanissimi. Due però i fatti di maggiore rilevanza, a settembre 2022, con un 17enne accoltellato poco prima della mezzanotte da un coetaneo e, lo scorso marzo, un’altra brutale aggressione sotto gli androni del Bpl Center, con un 15enne di Sant’Angelo posto in stato di fermo dopo aver colpito più volte un altro adolescente, operato il giorno stesso del fatto, per una compravendita non riuscita di sigarette elettroniche. Tra il centro e la periferia invece altre zone da bollino rosso sono quelle dei Giardini di viale IV Novembre e del parco dell’Isola Carolina: in quest’ultimo un paio di settimane fa gli agenti della questura hanno trovato due 20enni, di cui uno già conosciuto, con un coltellino e soprattutto una scacciacani puntata verso alcuni passanti che hanno lanciato l’allarme. Isola Carolina e Giardini Barbarossa (nella foto) hanno ospitato pure loro malgrado aggressioni e rapine anche in questo caso sempre tra giovanissimi. Nel 2021 erano quasi all’ordine del giorno in entrambe le situazioni episodi di violenza, con adolescenti privati dei loro beni in più occasioni venendo poi picchiati da gruppi di coetanei individuati a seguito delle indagini della Polizia di Stato.

Una mappa delle zone calde che prevede anche aree dove si sono registrate meno violenze, risse o aggressioni, ma in cui comunque episodi inquietanti sono saliti alla ribalta delle cronache, come a dicembre quando un 16enne venne ferito a braccia, orecchie e nuca all’esterno del Maffeo Vegio da un compagno di scuola prelevato poi dall’istituto un’ora dopo dai carabinieri.

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