Il gip di Milano Fabio Antezza ha disposto il giudizio immediato per Massimo Gianluca Guarischi di Caselle Landi e per l’ex direttore de «La Padania» Leonardo Boriani, imputati assieme ad altre cinque persone per l'ipotesi di corruzione in relazione a forniture della sanità pubblica lombarda. Boriani ieri è stato ammesso ai domiciliari dal tribunale del riesame, Guarischi, arrestato anche lui il 12 marzo scorso dopo mesi di pedinamenti e intercettazioni, resta invece in carcere ma ritenterà anche lui la carta del Riesame nei prossimi giorni.
«Presupposto del giudizio immediato è che vi siano prove schiaccianti - contesta il difensore di Guarischi, l’avvocato lodigiano Michele Apicella -, peccato che il decreto parli di corruzione di “persone allo stato ancora da identificare”. Il mio assistito, nell’interrogatorio reso ai pm, ha smentito di aver versato “mazzette” ad alcuno». Dopo la prima contestazione, di 85mila euro in contanti versati a Guarischi dalla Hermex, di cui era consulente, nel corso degli interrogatori di altri indagati sarebbero emerse altre somme della cui destinazione Guarischi è chiamato a rendere conto. «Ovviamente non chiederemo nessun rito alternativo», anticipa l'avvocato Apicella. Il processo si aprirà il 17 settembre a Milano. Dalle intercettazioni erano emersi frequenti incontri tra Guarischi e Formigoni, secondo i pm Claudio Gittardi e Antonio d’Alessio gli avrebbe organizzato anche alcune vacanze.
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