Massimo Gianluca Guarischi sarà interrogato domani nel carcere di San Vittore dal gip di Milano Fabio Antezza in relazione all’accusa di corruzione aggravata che lo ha portato in cella l’altro ieri mattina. I pm Claudio Gittardi e Antonio D’Alessio avevano chiesto la misura già il 18 ottobre scorso. Nelle 322 pagine dell’ordinanza dell’operazione della Dia di Milano denominata “la cueva” (la caverna o anche il covo) gli inquirenti delineano un quadro di gare d’appalto per forniture ospedaliere che appaiono orientate per allineare i bandi alle offerte di determinate società e anche di tangenti di decine di migliaia di euro che dagli imprenditori beneficiati finivano a figure intermedie e con presunti “agganci” presso la Regione Lombardia.
A Guarischi, 49 anni, originario di Caselle Landi ma da tempo residente a Milano, titolare della Guarischi Consulting Sas (“servizi di consulenza e organizzazione aziendale nel settore delle ricerche e strategie di mercato”) viene contestato di aver operato “quale intermediario con pubblici ufficiali da individuare svolgenti funzioni decisionali all’interno dell’Ao Istituti Ospitalieri di Cremona e della Fondazione Irccs Istituto nazionale dei tumori di Milano nonché con pubblici ufficiali dell’assessorato alla sanità della Regione Lombardia e della giunta regionale”, “attraverso accordi, contatti telefonici e incontri sia con gli imprenditori sia con i pubblici ufficiali, fornendo inoltre informazioni riservate a Lo Presti Giuseppe e Lo Presti Salvo Massimiliano su atti regionali di finanziamento e provvedendo da ultimo a ricevere in consegna denaro da questi ultimi per la successiva consegna ai pubblici ufficiali”, “per riservare alla Hermex Italia Srl (dei Lo Presti, ndr.)...un trattamento preferenziale”, influendo, secondo i pm, “sul contenuto e sui tempi di atti discrezionali assunti in sede di giunta regionale”. Contestazioni con recidiva specifica, perché Guarischi era già stato condannato, ma in veste di imprenditore, per corruzione.
L’avvocato difensore Michele Apicella di Lodi ha incontrato Guarischi in carcere: «Stiamo studiando gli atti - osserva - ma riguardo a quanto uscito sui giornali teniamo a precisare che Guarischi è amico di Formigoni dal 1985 e che spesso hanno fatto viaggi assieme, ma non gli ha mai pagato nulla». Dalla difesa si sottolinea inoltre che Guarischi è collaboratore della Hermex, «con regolari pagamenti», da 4 anni.
Gli 85mila euro che secondo i pm sarebbero stati fatti arrivare “illegalmente” dalla Svizzera e consegnati a Guarischi l’estate vanno però spiegati. La società dei Lo Presti è esclusivista per l’Italia dell’acceleratore lineare Vero, «quindi chi lo vuole deve per forza rivolgersi a Hermex»,sottolinea il legale. Questa macchina per la cura dei tumori è stata installata per la prima volta al Sant’Anna di Como, come ricordato nella rassegna stampa sul sito della Hermex in due articoli de La Padania, il cui ex direttore Leonardo Boriani è finito anche lui arrestato con Guarischi ma per altri episodi.
Carlo Catena
© RIPRODUZIONE RISERVATA