I due candidati confermano

il sostegno alle paritarie

Il dibattito tra candidati s’infiamma sui contributi alle scuole paritarie, dopo che Irenea Moiraghi Della Noce, presidente della Fism (Federazione delle scuole materne non statali), ha rivolto un appello agli sfidanti affinché chiarissero la loro posizione. Per entrambi non ci sono dubbi: si continuerà sulla strada intrapresa fino ad ora.

Giuliana Cominetti, in corsa con il centrodestra, ha intenzione di confermare «il proficuo rapporto con le scuole aderenti, se non ci fossero sarebbe impossibile gestire un tale numero di studenti, inoltre va garantita la libera scelta delle famiglie». L’assessore provincia Elena Maiocchi, insegnante, punta l’attenzione sul «grande valore educativo che hanno queste scuole, capaci di portare avanti con i docenti e la famiglie attività di approfondimento e riflessione su molti temi». Una posizione sostenuta anche da Sara Casanova, segretario cittadino della Lega nord. Il capogruppo Pdl uscente, Lorenzo Maggi affronta invece un’altra questione, più politica: «Il referendum contro i contributi alle paritarie, a Bologna è stato promosso da Rifondazione e Sel, due forze che si trovano nella stessa squadra di Uggetti. In caso di vittoria, la tenuta della maggioranza sarebbe a rischio, Sel con Michela Sfondrini e Silvana Cesani come esponente di Rifondazione dovrebbero smentire ciò in cui credono, dichiarando che le paritarie non devono essere finanziate».

Simone Uggetti ricorda che il programma della sua coalizione conferma l’impegno a sostegno delle paritarie, promosso dal centrosinistra sin dal 1995. Allo stesso tempo precisa che Lodi non rischia un taglio della spesa dedicata a questi istituti, prevista dalla convenzione. Della Noce ha affermato che «il Comune non si è inventato niente, ha solo rispettato la legge», ma Uggetti precisa che «se e quanto destinare alle scuole paritarie rappresenta però una libera e precisa scelta politica, scelta che a Lodi le amministrazioni di centrosinistra hanno sempre compiuto in modo convinto e che la futura amministrazione, se ancora di centrosinistra, confermerà». Quanto all’ipotesi di una “crisi di maggioranza”, il candidato non ha dubbi: «Il programma sarà rispettato, il centrodestra pensi alle sue crisi di minoranza, visto che in consiglio il capogruppo Tadi era stato sfiduciato».

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