I macchinisti di Trenord decimati dal Covid
Il personale di bordo conta 180 addetti in meno, altri 150 dipendenti sono assenti per ragioni non legate alla pandemia
«Non c’è stato alcuno stop sulla linea S1 Milano-Lodi, attualmente tra il personale di bordo sono 180 le positività o quarantene, che si aggiungono alle circa 150 non connesse alla situazione pandemica». Lo chiarisce in una nota diramata giovedì mattina Trenord, che replica così al comitato pendolari del Lodigiano e del Sudmilano, i cui vertici hanno lamentato la riduzione del servizio legato alla pandemia. «Come altre aziende di trasporto in tutto il Paese e in Europa, Trenord sta registrando un alto numero di assenze di capitreno e macchinisti dovute alla pandemia - si legge tra l’altro nella nota -. Attualmente fra il personale di bordo sono 180 le indisponibilità per positività o quarantene, che si aggiungono alle circa 150 non connesse alla situazione pandemica. Non c’è stato in ogni caso uno stop della linea S1 Milano-Lodi: sul collegamento che unisce Lodi a Milano Bovisa attraversando tutto il passante ferroviario, per l’intera giornata il servizio prevede una corsa ogni 30 minuti per direzione come nel periodo pre-Covid. Solo dalle settimane di festività natalizie, quando i contagi hanno iniziato a presentarsi in modo massiccio, fra Lodi e Milano è stata soppressa una corsa in tarda serata e il servizio della S1 è stato sospeso fra Bovisa e Saronno, perché la tratta è già servita dalle corse della S3 Saronno-Bovisa-Milano Cadorna e delle linee regionali che partono e arrivano a Cadorna. Sulla linea l’offerta resta ampiamente al di sopra della domanda reale, che ha subito una diminuzione del 41 per cento rispetto al 2019: per quanto riguarda in particolare le stazioni di Lodi, Melegnano, San Zenone e Tavazzano, i flussi di passeggeri hanno subito una riduzione media del 35 per cento».
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