Le lunghe file per la trippa e la folla in duomo per il pontificale potrebbero diventare un ricordo, ma il Comune di Lodi non ci sta e sale sulle barricate per difendere il giorno di San Bassiano come giornata festiva e permettere ai cittadini di partecipare alle celebrazioni. L’assalto contro la decisione del governo - che come noto è inserita nella manovra estiva - è partito da Facebook: l’assessore comunale alla cultura e al turismo Andrea Ferrari ha creato sul social network un gruppo che in poche ore ha fatto registrare 250 adesioni. La battaglia però è di tutta l’amministrazione e si avvicina a una scadenza importante, quella del 30 novembre, data in cui ogni anno con un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri vengono stabilite le date in cui per l’anno successivo ricorrono le festività nazionali (ad esclusione di 25 Aprile, 1 Maggio e 2 Giugno) e quelle dei Santi Patroni, in modo che cadano «il venerdì precedente ovvero il lunedì seguente la prima domenica immediatamente successiva ovvero coincidano con tale domenica».Dura e netta la posizione del sindaco di Lodi, Lorenzo Guerini: «Non si vede infatti come il “recupero” di un giorno lavorativo a spese di una festività possa concretamente contribuire alla ripresa economica. Per estremo, si può anche decidere di tenere le fabbriche aperte 365 giorni all’anno, ma se non ci sono ordinativi gli impianti restano fermi, legge o non legge».Il Broletto spera in un passo indietro del governo, ma in caso contrario si prepara a coinvolgere tutti i soggetti potenzialmente interessati: Diocesi, organizzazioni sindacali, associazioni delle categorie produttive, istituzioni scolastiche, la Prefettura per il coordinamento dei vari livelli della pubblica amministrazione presenti in città e nel territorio.
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