
Sei figli naturali e 7 in affido. Una superfamiglia quella di Elsa Romani. La donna, classe 1942, di origini marchigiane, moglie di Delfino Bosia, industriale lodigiano nel settore delle carni, scomparso da qualche anno, è un fiume in piena. Se incomincia a raccontare non la fermi più. La sua è la testimonianza che essere mamma di tanti figli si può. «Uno dei ragazzi in affido ha 33 anni - racconta la signora - ed è con me da quando ha 14 mesi». A 28 anni aveva già partorito tutti e 6 i suoi figli. «Mi sono sposata a 19 anni - racconta -, mio marito ne aveva 26. Tra il primo e il terzo figlio ne abbiamo perso uno. Quando lo aspettavamo sembrava aspettassimo un re eppure c’erano tanti bimbi soli negli istituti. Allora abbiamo incominciato a pensare all’adozione. Ci siamo rivolti al Cam di Milano e ci hanno consigliato di dedicarci all’affido che le necessità erano maggiori».
E così è partita l’avventura dei coniugi Bosia. La prima figlia in affido è arrivata nell’80 a 13 anni. A casa loro le porte erano sempre spalancate e ancora oggi, la gente va e viene, senza nemmeno suonare il campanello. Il marito era sempre fuori per lavoro e lei, donna forte e determinata, anche prima di restare vedova, se l’è sempre cavata da sola. In questi anni sono diverse le situazioni che si è trovata ad affrontare.
«Mio marito mi lasciava fare - dice -. La gente bussava e noi aprivamo. Abbiamo accolto una mamma con un bimbo di 3 mesi che non sapeva dove andare. Sono rimasti con noi da settembre a gennaio. Una volta mi sono trovata un ragazzo alla porta: “Mi faccia un caffè e vado via”, mi ha detto. È rimasto 3 anni e gli ho trovato una casa. Tanti soldi ho, tanti ne spendo. Preferisco aiutare che essere aiutata. A volte sono stata rimproverata: “Ecco, vedi, sei stata imbrogliata!”. Perché devo preoccuparmi? Io aiuto e basta. L’ho imparato da mio papà che non andava mai in chiesa. Se posso do, senza pensare a quello che gli altri fanno del mio aiuto. A 52 anni mio marito ha avuto il primo ictus, poi l’azienda è andata in crisi. La nostra sembra la saga di Dallas: siamo passati dall’avere tutto all’avere nulla. Mi sono ritrovata in casa da sola con 10 figli. Andavo di notte a fare la badante. La mia primogenita di 17 anni guardava gli altri bambini».
Oggi qualcuno dei suoi affidatari lavora con i fratelli, qualcuno dipinge per mestiere, mentre altri si sono costruiti una famiglia e mamma Bosia è rimasta il loro punto di riferimento. In questi anni ha fatto della fede il suo punto di forza. «Solo Dio - dice - poteva salvare il mondo in tre parole: “Amate gli altri come voi stessi”. Cosa vogliamo di più?».
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