IL CASO Maestra sciopera per il Green pass, disagi a scuola
A Castelgerundo i disservizi colpiscono i bambini e le famiglie, cioè i soggetti più fragili
Un avviso tra le pagine del diario di scuola, con gli orari delle lezioni a singhiozzo dal 15 al 20 ottobre: così le mamme di diciotto alunni della scuola primaria di Castelgerundo hanno scoperto giovedì pomeriggio che dall’indomani e cioè da ieri, fino a mercoledì prossimo, i loro figli non faranno scuola come gli altri bambini dalle 8.15 alle 16.15, compreso il pranzo in mensa, ma qualche giorno solo al mattino e qualche giorno solo al pomeriggio. E il motivo, lo sciopero della maestra d’italiano e geografia che ha aderito alla mobilitazione generale indetta dalla Fisi contro l’obbligo di Green Pass al lavoro. «Siamo senza parole, la maestra aveva già scioperato l’11 ottobre e sul sito del Miur (ministero dell’Istruzione e della ricerca ndr) è previsto che lo sciopero deve avvenire con un preavviso di almeno dieci giorni e devono essere garantiti i servizi essenziali come la refezione scolastica, ma qui c’è stato comunicato giovedì con un tagliando infilato nel diario e in più, nei giorni in cui la maestra che sciopera dovrebbe seguire i bambini in mensa, non è garantito neanche il servizio di refezione» spiega una mamma. A pagare per l’assenza dell’insegnante è una sola classe della primaria di Castelgerundo: la terza A, dove appunto insegna la scioperante. «In prima hanno perso metà anno scolastico per il Covid e l’anno scorso hanno fatto le lezioni in dad – prosegue la donna -. Chi fa un lavoro come l’insegnante dovrebbe mettersi la mano sul cuore e capire che per questi bambini perdere tutte queste ore di scuola è gravissimo». Per i genitori poi è difficoltoso incastrare il proprio lavoro con l’ingresso a scuola dei figli agli orari più strampalati - alle 10.15 come alle 14.15, e con l’uscita alle 12.15 -, quando non passa lo scuolabus e tocca a loro portarli e andare a prenderli.
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