«IL CITTADINO» Culle vuote e meno abitanti, sfida per i sindaci della Bassa - Ascoltalo nel Podcast qui sotto

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Il problema della denatalità è uno dei più drammatici che ci troviamo ad affrontare in Italia. È già enorme oggi. Lo sarà ancora di più domani, perché non ci sono adeguate misure a sostegno delle famiglie e perché - se anche queste venissero introdotte immediatamente - il trend discendente sarebbe impossibile da invertire nel breve volgere di una decade. Nel quadrante geografico di cui si occupa «il Cittadino» - Sudmilano e Lodigiano - gli effetti del calo delle nascite impattano in maniera differente. L’area milanese e i paesi dell’Alto Lodigiano ad essa collegata sono più dinamici e meno esposti, sebbene non esenti, avendo beneficiato negli scorsi anni dell’immigrazione di famiglie italiane (spesso giovani) che volevano sottrarsi ai prezzi delle case troppo elevati della metropoli o del suo immediato circondario.

Lodi rimane un polo di attrazione e nel suo piccolo hinterland vi sono paesi comunque di limitate dimensioni. Sant’Angelo Lodigiano fa storia a sè, avendo registrato fin dagli anni Novanta una massiccia immigrazione straniera (in media le famiglie straniere hanno più figli di quelle italiane): senza questa - che pure ha generato luci e ombre, è innegabile - la popolazione sarebbe diminuita in maniera significativa, anche perché molte giovani coppie italiane sono emigrate nei paesini satellite (Vidardo e Marudo), dove i prezzi del mattone sono decisamente più bassi.

Il vero problema è nella Bassa Lodigiana, una manciata di paesi e due città, Codogno e Casalpusterlengo: se si osservano i singoli comuni vi sono dati contrastanti, se si prende però in esame l’intero territorio costituito da 26 centri, emerge chiaramente un trend di decrescita. Ed è a questo dato che occorre far riferimento pensando alla diminuzione delle nascite, al calo complessivo della popolazione e alla difficoltà, domani ancor più di oggi, di garantire servizi capillari sul territorio, a partire dalla scuola.

Lo scorso giovedì «il Cittadino» ha pubblicato un’inchiesta dal titolo «Sempre meno bambini nella Bassa, ora le scuole rischiano di chiudere» (consultabile all’edicola digitale del giornale - www.ilcittadino.it). Siamo partiti dai dati Istat: nel 2018 nei 26 comuni della Bassa compresi nella nostra indagine sono nati 572 bambini, nel 2021 siamo scesi a 521. La differenza è notevole e, al di là di delle osservazioni puntuali sui singoli anni e sui singoli comuni, quel che colpisce è che la Bassa continua a perdere popolazione, anche perché l’immigrazione straniera ha subito un rallentamento.

Il tema si impone all’attenzione dei sindaci, perché se è vero che Codogno e Casalpusterlengo fungono da poli di attrazione, ci sono molti altri piccoli comuni nei quali alla luce dell’andamento demografico sarà sempre più complicato garantire servizi pubblici o farlo a costi sostenibili.

La scuola è il primo banco di prova. Ma anche la sanità - pensiamo alla martoriata medicina territoriale - è materia da affrontare immediatamente. E poi ci sono servizi non strettamente pubblici ma basilari per la vita di tutti i giorni, pensiamo alle banche, ormai scomparse da molti paesi come ha denunciato una ricerca della Fabi, Federazione autonoma bancari italiani: l’online non può essere la sola risposta, perché ci sono ancora deficit di connessione in alcune aree della Bassa e perché la popolazione, sempre più anziana, è poco avvezza alle nuove tecnologie.

Cosa fare? Almeno sul fronte pubblico l’invito è ai sindaci, affinché prendano l’iniziativa per studiare, insieme alla Provincia di Lodi, una configurazione dei servizi su scala sovra-comunale cercando di andare oltre i campanilismi.

È bene che l’iniziativa parta dal Basso, dai lodigiani, per evitare che tra pochi anni - l’emergenza è dietro l’angolo - ci si debba confrontare con decisioni irreversibili calate dall’alto e stabilite a tavolino da grigi burocrati mandati da Roma (pensiamo ai provveditori agli studi) o dalla Regione.

L’onere primario dell’iniziativa spetta dunque al presidente della Provincia, Fabrizio Santantonio, e ai sindaci di Codogno e Casalpusterlengo, Francesco Passerini ed Elia Delmiglio.

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